12/05/2019 | 21.41
0

La cultura del sospetto contro quella della sportività

punto interrogativo

La cultura del sospetto contro quella della sportività

Premesso che quanto scritto è una visione personale e nulla ha che a vedere con la politica del sito, vi chiedo di non lapidarmi per quanto leggerete di seguito.

Ieri sera (10/5) leggevo che la Juventus ha ottenuto dalla lega di posticipare alle 20:30 la partita contro di noi per festeggiare la consegna del trofeo per la stagione corrente con fuochi ed altro.

Indipendentemente da quale che sia il motivo che non mi interessa, la cosa la ho letta come una normale notizia, senza particolari problemi, non sarei andato a Torino quale che fosse l'orario.

Subito dopo leggo che il Milan ha protestato per questa spostamento (in origine avrebbero giocato alle 18 quindi dopo di noi con un teorico vantaggio) ed a loro volta han chiesto di giocare in serata

Non hanno capito nulla, Gasp lo ha dichiarato più e più volte, si gioca sempre per vincere in casa come fuori ed i risultati sono li a dimostrarlo; allo stesso modo è per il gioco, a mero titolo di esempio in campo a Roma con la Lazio domenica scorsa sul 3-1 Hateboer nel recupero si è fatto una volata seguito da 3 o 4 compagni invece di andare in zona franca a tenere palla, lo spirito è si gioca per segnare, sempre. Non importa se gli altri han giocato prima o giocheranno dopo, il problema è tutto degli "altri" quelli che speculano sulla rete segnata, quelli che "tutti dietro" ci penserà uno di quelli davanti, quelli che Gasp è un nemico e non riescono a riconoscere che se ha fallito a Milano non era per le sue idee ma per quelle di uno spogliatoio che dopo il triplete si sentiva arrivato e non aveva voglia di faticare.

A Firenze la società ha pianto per due settimane per il giorno in più di riposo in vista dell'andata della semifinale di coppa Italia, di contro al ritorno due giorni in meno per noi e nemmeno un amen da parte della società.

Sempre con i viola invece di stigmatizzare il comportamento furbesco di Chiesa o al limite di stare zitti per la furbata in campionato, lo hanno difeso con fanfaronate di minaccia di querela per chi aveva semplicemente detto la verità.

La cultura dello sport inculcata dal Vate ha pagato fino ad ora e se anche non dovesse portarci da nessuna parte sono lieto, felice e gaudente per questo incontro che attendevo da tempo. Trascorrendo le vacanze in liguria fin da quando ero bambino, mi è capitato di vedere delle partite con amici genoani e negli anni buoni di Gasp da loro desideravo vedere quel gioco anche da noi.

Ora i gobbi sono tentati, guardano avanti sempre, dalla retrocessione hanno costruito con un occhio al futuro ed al calcio europeo, gli manca un passo quello del gioco. Finora pensavano che vincere fosse l'unica cosa, ora leggo nei blog e sento da amici e colleghi che sono stufi e che ci invidiano il gioco. Nasce l'idea di prendere Gasp e tremo al pensiero. Al tempo stesso penso che meriti una chance di andare ad evangelizzare folle più ampie, calcando palcoscenici importanti con la possibilità ed i mezzi di salire sul tetto d'Europa.

Fra le varie piazze pseudo TOP, purtroppo quella di Torino è quella con meno pressione (sempre più ampia che da noi ovviamente)  rispetto a Milano o Roma, è quella che gli ha dato i natali da allenatore e quindi una tentazione molto forte, forse l'unica che potrebbe tentarlo realmente con un progetto di ampio respiro.

Vedremo, la mia speranza come quella di tutti noi, è che Gasp continui a restare e che non arrivino proposte indecenti tali da farlo traballare, che resti per farci sognare ancora con una avventura europea che prosegua oltre i sedicesimi (no di preliminari non voglio sentirne neppure parlare).

By brignuca
0 commenti