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La Dea ad Anfield: parla uno degli eroi del 2020

Gosens: 'Dopo 20 minuti contro il Liverpool ero cotto, magica Atalanta'

Robin Gosens, nostro ex ora all'Union Berlino ha ricordato la storica vittoria dell'Atalanta sul Liverpool ad Anfield, riflettendo su due momenti in vista dell'imminente scontro di Europa League.

Gosens faceva parte della squadra dell'Atalanta che batte' il Liverpool 2-0 ad Anfield nella fase a gironi di Champions League nel novembre 2020.

"Di quella sera ho negli occhi due immagini: Anfield vuoto a causa della pandemia e il mio gol. Una serata indimenticabile sia dal punto di vista umano che professionale."

“Abbiamo sentito la responsabilità nei confronti dei bergamaschi che in quel momento stavano soffrendo molto a causa del Covid. E abbiamo dato tutto per poter regalare un sorriso alle persone. È stato un momento magico."

Gli è stato chiesto cosa lo ha colpito immediatamente del Liverpool.

“L’intensità, senza dubbio. Dopo 20 minuti mi sono avvicinato a Djimsiti e gli ho detto: "Sono già cotto".

"Del resto la Premier League è un campionato che punta sull'intensità e sul ritmo, è difficile giocare contro squadre inglesi per la loro qualità e forma fisica".

Gosens ha ricordato il lavoro di Gasperini e come questo influenzerà il prossimo match.

“All’epoca ci disse innanzitutto di goderci il momento senza sentire la pressione. Non capita spesso di giocare in stadi come Anfield, quindi dovevamo goderci il momento. Oggi il Liverpool è cambiato negli uomini, ma non nello spirito."

“C'è sempre Jurgen Klopp, con la sua identità, il pressing alto, l'intensità, la qualità e la velocità nelle sue giocate. Ma anche l'Atalanta ha la sua identità con Gasperini, aggressività, velocità, giocatori di talento davanti, un allenatore che sa preparare e leggere perfettamente le partite.

“Sarà una bella partita, non me la perderò davanti alla tv. E spero che l’Atalanta tra una settimana arrivi in semifinale”.

Gosens ha parlato delle qualità di Mohamed Salah e Virgil van Dijk.

“Salah è un campione, segnare tanti gol con costanza ogni stagione non è facile. E da vicino ha un’esplosività pazzesca, sarà fondamentale raddoppiarlo come abbiamo fatto io e Djimsiti nel 2020. Altrimenti rischia di diventare imprendibile. Van Dijk è un gigante, ma non solo fisicamente. Anche umanamente non puoi restare a quei livelli per anni se non hai una certa professionalità”.

 

“All'Union Berlino sto bene, anche se le cose non stanno andando come avremmo voluto. Avevamo aspettative diverse, il primo pensiero per me adesso è evitare la retrocessione. A livello personale sono contento di aver giocato con continuità, cosa che con l'Inter non avevo fatto.

“Certo che mi manca l’Italia. Sono tedesco, ma mi sento anche un po' italiano. La mia mentalità è italiana. È magico vivere lì, ho ottimi ricordi sia di Bergamo, dove ho lasciato il cuore, sia di Milano . Per il mio futuro è presto, come detto adesso è il momento di pensare a salvarsi all’Union.
“Poi ci sarà l’Europeo. Solo allora organizzerò le mie idee e deciderò il percorso migliore per la mia carriera e la mia famiglia. Nel 2026 c'è il Mondiale... Se decido di cambiare squadra lo farò solo per un club italiano".

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