La faina bianconera - by Calep
Hanno cominciato gia’ mercoledi a piangere.
Piangono commiserazione e miseria, offendendo in ogni modo conosciuto il loro Mister per il “gioco inesistente e i comportamenti fuori luogo”, si augurano la sconfitta nella finale di Coppa Italia solo per il gusto di vederlo cacciato a pedate.
Eppure sono terzi in classifica, eppure hanno dimostrato di saper raddrizzare, molte volte anche all’ultimo secondo, partite anonime e sinceramente brutte. E continuano ad avere in squadra giocatori che molte altre squadre si sognano.
Tutto in meravigliosa incoerenza con il loro (scellerato) motto che da sempre recita “vincere non e’ importante, e’ l’unica cosa che conti” diventato famoso con il loro vecchio presidente di sempre Giampiero Boniperti (che l’originale sia opera sua o di probabile derivazione americana poco importa)
Oggi anche il loro ex presidente Cobolli Gigli, uno dei pochi ex dirigenti juventini a non essere supponenti e moralmente integri, dice di essere rimasto affascinato a veder giocare questa Atalanta e si immagina quanto sia bello essere atalantini e tifosi di una squadra cosi’. Grazie, lo sapevamo.
Eppure
Nessuno come la Juventus è capace di sovvertire le situazioni sul campo, nessuno come loro è capace di imporre sudditanza psicologica, nessuno come loro è sgamato quando si tratta di fare i furbi, nessuno come loro ha beneficiato degli sconti della Dea fortuna negli anni, nessuno ma veramente nessuno ha tanti appoggi come loro fuori dal rettangolo di gioco. E se stavolta un’altra Dea, la nostra, appare favorita da molti, c’e’ solo un’altra squadra contro la quale avrei avuto piu’ paura di giocar la finale e cioe’ la Lazio di Lotito, per i motivi che tutti sappiamo.
Forse se ci fosse stata l’Inter in finale ci avrebbe sportivamente travolto e potremmo facilmente rischiare, sportivamente parlando, anche con altre formazioni d’alta classifica ma la finale con la Juve, anche con questa apparentemente derelita Juventus, e’ assolutamente tutta da giocare tenendo ben presente che, probabilmente, lo spirito sportivo non sara' l'unico sulla bilancia. E dovremo sudarci ogni maledetto minuto tenendo gli occhi bene aperti, che sia chiaro.
Calep
Piangono commiserazione e miseria, offendendo in ogni modo conosciuto il loro Mister per il “gioco inesistente e i comportamenti fuori luogo”, si augurano la sconfitta nella finale di Coppa Italia solo per il gusto di vederlo cacciato a pedate.
Eppure sono terzi in classifica, eppure hanno dimostrato di saper raddrizzare, molte volte anche all’ultimo secondo, partite anonime e sinceramente brutte. E continuano ad avere in squadra giocatori che molte altre squadre si sognano.
Tutto in meravigliosa incoerenza con il loro (scellerato) motto che da sempre recita “vincere non e’ importante, e’ l’unica cosa che conti” diventato famoso con il loro vecchio presidente di sempre Giampiero Boniperti (che l’originale sia opera sua o di probabile derivazione americana poco importa)
Oggi anche il loro ex presidente Cobolli Gigli, uno dei pochi ex dirigenti juventini a non essere supponenti e moralmente integri, dice di essere rimasto affascinato a veder giocare questa Atalanta e si immagina quanto sia bello essere atalantini e tifosi di una squadra cosi’. Grazie, lo sapevamo.
Eppure
Nessuno come la Juventus è capace di sovvertire le situazioni sul campo, nessuno come loro è capace di imporre sudditanza psicologica, nessuno come loro è sgamato quando si tratta di fare i furbi, nessuno come loro ha beneficiato degli sconti della Dea fortuna negli anni, nessuno ma veramente nessuno ha tanti appoggi come loro fuori dal rettangolo di gioco. E se stavolta un’altra Dea, la nostra, appare favorita da molti, c’e’ solo un’altra squadra contro la quale avrei avuto piu’ paura di giocar la finale e cioe’ la Lazio di Lotito, per i motivi che tutti sappiamo.
Forse se ci fosse stata l’Inter in finale ci avrebbe sportivamente travolto e potremmo facilmente rischiare, sportivamente parlando, anche con altre formazioni d’alta classifica ma la finale con la Juve, anche con questa apparentemente derelita Juventus, e’ assolutamente tutta da giocare tenendo ben presente che, probabilmente, lo spirito sportivo non sara' l'unico sulla bilancia. E dovremo sudarci ogni maledetto minuto tenendo gli occhi bene aperti, che sia chiaro.
Calep
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