29/07/2020 | 23.45
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La gestione del caso Ilicic, alcune considerazioni

In questi giorni ho letto di tutto, in Rete, nei social, su whatsapp, per email, qualcuno ci ha contattato anche per telefono.

Da cosidette "fonti certe" Josip Ilicic sarebbe, contemporaneamente o in alternativa, rispettivamente depresso, ipocondriaco, marito fedifrago, leucemico, positivo al covid, in crisi mistica, professionale e chi piu' ne ha ne metta, compreso quello del riposo imposto dalla dirigenza a titolo di preservazione per la Champions.

Devo dire che il comportamento tenuto dalla societa' ha lasciato aperte molte ipotesi e campo libero ai cospirazionisti di cui sopra che continuano ad avere mano libera nel diffondere voci, a loro dire, piu' o meno sicure provenienti dalle segrete di Zingonia.

Per valutare appieno questo modus operandi dovrei realmente sapere cos'ha l'Illusionista ma non vi faccio aspettare ulteriormente: non lo so proprio.

Pero' l'importanza del giocatore nella rosa e nel ridefinire gli equilibri e' tale che il completo silenzio difficilmente puo' essere giustificato. La gente ha bisogno di sapere e di essere informata, anche con balle se necessario.

Ho letto che sarebbe in corso una crociata presso i nostri tifosi per far pervenire al campione sloveno gli auguri di potersi riprendere quanto prima o perlomeno entro il 12 agosto, data della nostra "partitella da niente" contro i miliardari francoqatarioti.

Pero' il silenzio è già un processo alle intenzioni e cosi' penso sia all'inconveniente che occorse a Josip l'anno passato (il brutto ascesso per il quale venne addirittura ricoverato per diverso tempo), sia a come ha gestito la malattia il suo conterraneo Mihailovic che, viceversa, indisse subito una conferenza stampa per condividere la sua sfortuna col mondo.

A livello epidermico il comportamento di giocatore e societa' mi paiono sin troppo chiari: questa volta Ilicic del suo problema non ne vuole proprio parlare (se non ovviamente ai suoi datori di lavoro) e nemmeno che si sappia in giro. Poi si possono fare mille illazioni sui motivi ma la realta' dei fatti e' questa.

Non vi so dire, al momento, se anche atalantini.com finira' per adeguarsi alla "crociata di auguri" gia' avviata da parte della tifoseria. Dentro il sito convivono diverse anime parte delle quali vorrebbero far pervenire al campione la loro vicinanza. Ma per le ragioni che ho appena citato mi pare piu' conveniente e piu' logico rispettare il completo silenzio che circonda la vicenda rispettando il campione e il suo mondo. Poi, se vorra' parlare, lo fara' nei tempi e nei modi piu' a lui congeniali.

Noi auguriamoci di vederlo contro il PSG e, se non fosse, ringraziamo comunque chi lo ha portato a vestire la nostra maglia e a farlo diventare uno dei giocatori piu' forti dell'intera storia ultracentenaria dell'Atalanta.

 

Calep

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