27/05/2020 | 13.15
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La ''macchina infernale'' alla ripartenza. Come la troveremo?

“Oltre alla condizione fisica occorrono la voglia, la rabbia, la passione, la cattiveria agonistica, la felicità interiore, perché un atleta triste è un atleta che parte sconfitto.”

E' da questa frase di Alessandro Del Piero che voglio partire... per trovare una risposta ai miei quesiti che credo siano un po' anche i vostri.

La nostra Dea in questi ultimi anni è stata una macchina “infernale”, un meccanismo perfetto costruito ad arte da uno splendido maestro, giostrato alla grande da dietro le quinte e con degli esecutori in simbiosi, uniti e abili in ogni cosa che gli veniva chiesta.

Sono anni che funziona così e che i nostri sogni passano attraverso questo meccanismo che sembra non incepparsi mai ma, viceversa, diventare sempre più potente giorno dopo giorno; magari esce una vite, un tassello, un bullone ma al suo posto i nostri mastri artigiani ne infilano uno ugualmente performante...

Da quell'Atalanta – Napoli di quasi 4 anni fa per noi, per i nostri ragazzi, per la nostra città è iniziato un percorso di gloria che sembra non finire mai; e ogni volta che ti veniva da dire “più di così non si può” ecco che arrivava una vetta più alta. E' passato solo un anno dalla qualificazione storica al gotha del calcio europeo, eppure sembra un'eternità... sembrava impossibile anche passare il turno di champions e invece eccoci li nelle migliori 8 d'Europa e quarti in campionato ma poi, poi arriva uno stop forzato, lungo come nemmeno nelle pause estive; uno stop che ti segna anche mentalmente perché la tua terra di adozione è fra le più colpite del mondo e allora la domanda spontanea è: come ripartire? Stavamo andando a 1000 quasi certamente anche grazie a una preparazione perfetta e mirata e questa pausa lunga rischia di minare questo eccellente ingranaggio...chi ci sta dietro in serie A può contare su elementi di grande qualità che, si sa, spesso sono in grado di sopperire a mancanze fisiche con giocate di classe e chi affronteremo in Europa hanno elementi in rosa che solo a nominarli vengono i brividi.

Da tifoso e da allenatore un'idea me la sono fatta e voglio ritornare all'inizio di questo articolo. Trovate anche solo un elemento citato da Del Piero che non abbiano i nostri ragazzi? Io personalmente no e, anzi, credo che l'attaccamento dimostrato da questa squadra alla città di Bergamo possa essere quel valore aggiunto che altre squadre non avranno... abbiamo e stiamo soffrendo noi tutti e stanno soffrendo e avendo paura anche loro; ho letto varie interviste, cito fra gli altri De Roon e Gosens, interviste che fanno capire quanto questa brutta pagina di storia vissuta da vicino sia rimasta loro impressa nella mente ma soprattutto come si siano scolpiti nel cuore la sofferenza della nostra provincia. E allora è questo che i ragazzi devono buttare sul campo: la grinta, il coraggio, il sentimento.

Potremmo scrivere un libro sul fatto che sia giusto oppure no ricominciare e una soluzione non la troveremmo di certo perché i pareri sono troppo discordanti l'uno dall'altro e non arriveremmo mai ad una conclusione, ma se la nostra squadra tornerà a calcare i campi da gioco sono queste le armi in più che dovranno mettere in campo: la grinta e il cuore (e, ovviamente, se Ilicic e Malinovskyi saranno in forma, anche noi avremo da giocarci delle notevoli armi di qualità); queste cose o le hai o non le hai e puoi essere forte quanto vuoi ma anche e soprattutto in questo momento se non esprimi questi sentimenti rischi di essere sovrastato. Lo sport è pieno di esempi nei quali l'aspetto emotivo permette ad atleti magari con un filo di energia rimasta in corpo di vincere competizioni prestigiose contro chi andava a 100 all'ora.

"Quando ritorneremo in campo ricorderemo quanto successo: lo diro' agli attaccanti, ai centrali e ai difensori. I miei ragazzi sono attaccatissimi alla citta' e ai tifosi. Le mie emozioni e i miei sentimenti che cerchero' di infondere loro saranno riassunti cosi: Bergamo ha sofferto molto, è il momento di far tornare il sorriso, adesso tocca a noi"

Questa frase sapete benissimo di chi è, del nostro condottiero, e allora forza ragazzi buttate il cuore oltre l'ostacolo e tornate a sorridere e farci sorridere perché siete parte di noi e della nostra storia e sono certo che potete continuare a scrivere quella favola che tutti noi, un giorno, leggeremo ai nostri nipoti!!!

 

Diego

By staff
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