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La maglia nerazzurra ai neonati? roba del passato....

La scritta luminosa campeggia in piazza da almeno una settimana: “L’amministrazione comunale dà il benvenuto al piccolo Lookman”. E in paese a Palosco, Comune di 5.730 abitanti in provincia di Bergamo, ci si interroga su chi abbia deciso di dare al proprio figlio il nome del calciatore dell’Atalanta, attaccante inglese naturalizzato nigeriano, autore fra l’altro del primo gol nerazzurro nella semifinale di ritorno di Europa League.

Alla tabaccheria Martina, che si trova proprio di fronte alla sede del Comune, spiegano: “Il tabellone è lì da una settimana. Ci chiediamo chi sia. Inizialmente pensavamo fosse una famiglia straniera, invece ora pare che siano italiani. Sicuramente, sono atalantini”. Il Comune, che da un lato ha deciso di esporre la scritta per il nuovo nato (si immagina col consenso dei genitori), dall’altro mal volentieri fornisce informazioni sulla vicenda a chi ne chiede: dopo un rimpallo telefonico da interno a interno, l’indicazione è di “mandare una pec con richieste circostanziate”. Questo autorizza i cittadini a fare ipotesi di ogni tipo sull’identità dei misteriosi genitori.

Palosco e l’Atalanta: un paese, una fede
Meno burocratica la risposta che fornisce direttamente il sindaco Mario Mazza, 59 anni, agente di commercio, tifoso juventino: “Per quel che mi riguarda, è un nome come un altro. Mi avessero chiesto di chiamarlo Delpiero, tutto attaccato, sarebbe stata la stessa cosa”.E aggiunge: “Della famiglia so poco, se non che hanno fatto questa scelta”. Anche al negozio di abbigliamento Billy, a poca distanza, brancolano nel buio: “La scritta l’abbiamo vista, ma chi sia non lo sappiamo. Sono tutti atalantini qua”. Al Bar Torre, di poco fuori dal paese, un tempo sede dello storico club di tifosi dell’Atalanta, non si stupiscono: “Oggi in questo locale ci dedichiamo per lo più a scacchi e biliardo, ma a Palosco la fede nerazzurra è forte, lo è sempre stata”.

repubblica.it

 

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