29/08/2022 | 21.00
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La nuova forma della Dea: tornare “piccola” per risognare in grande - by Albo

L’Atalanta espugna il Bentegodi con la classica partita da minimo sforzo e massimo risultato, ma al netto dei 7 punti in tre partite e una solidità difensiva quasi impronosticabile date le assenze pesanti di Djimsiti e Palomino, è tangibile il cambio di mentalità di questa nuova Dea. E di riflesso quindi di Gasperini.
Lo stesso tecnico di Grugliasco nel postpartita ammette il suo “odi et amo” per il calcio difensivo, ritenuto utile per le piccole squadre, ma in caso di emergenza o difficoltà sa benissimo che bisogna fare di necessità virtù.
Ma questa Dea è veramente in difficoltà? Dal punto di vista fisico era preventivabile una partenza diesel, ma dal punto di vista tecnico tattico e soprattutto mentale la squadra sembra già aver metabolizzato le nuove direttive del Gasp.
L’intesa tra nuovi e vecchi è da trovare, e per quello è solo questione di tempo, ma questa Dea sembra aver fuso tutte la qualità di saper soffrire anche a costo di sacrificare la propria mentalità offensiva con la gestione di ogni singolo momento cruciale del match delle grandi.
Non è di certo una novità, dato che la Dea in passato nell’era pre Gasperini era abituata a un calcio vetusto, poco programmato, non esaltante e quindi rinchiusa nella sua dimensione di “piccola”.
Proprio perché il passato non si dimentica, non poteva che essere l’alchimista Gasp ha assimilare quelle poche qualità per far salire di livello questa nuova Dea più fresca, giovane, ma anche accorta, matura e consapevole che per tornare a sognare in grande spesso è buona cosa ripartire dalle proprie radici. E allora sì che l’Atalanta tornerà a correre più forte di prima.

 

Albo

 
By staff
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