23/02/2021 | 18.30
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La partita di domani, la certificazione sul miracolo del Tone



Dall'inserto della Gazza di ieri. Autore Filippo di Chiara

 

Il miracolo Percassi: risultati storici fra cuore e ragione

«Ci fanno neri, saranno arrabbiatissimi, chissà quanti ne prendiamo».

Sono le parole di Antonio Percassi abbinabili a qualsiasi vigilia e a chiunque sia l’ avversario della sua Atalanta. In questo “slogan” che risuona puntualmente a Zingonia c’è tutto il pragmatismo bergamasco, come la nota passione per scaramanzie e affini. E davanti a cinque anni inimmaginabili, perché non continuare così...

E allora riavvolgiamo il nastro e torniamo a dicembre scorso, quando dall’urna degli ottavi arriva uno storico regalo, il Real Madrid. Stavolta la metafora di Percassi senior è scolastica: «Il Real Madrid è la storia del calcio mondiale. E’ come andare all’università, vogliamo fare bella figura». Tutto vero. Ma la crescita esponenziale del club a tutti livelli, sportivo, strutturale e dirigenziale, consente di dire che l’Atalanta non arriva a questo storico appuntamento da matricola emozionata al primo esame, ma da studente modello che ha già superato vari ostacoli (Ajax e Liverpool in questa stagione) a pieni voti e ora va a sostenere una ideale seduta di laurea. L’Atalanta anche in Europa non è più una sorpresa ma uno spauracchio, possibilmente da evitare; in Italia il non vedere l’Atalanta tra le prime 4-5 posizioni in classifica desta stupore; i risultati del ciclo targato Gasperini hanno portato Antonio Percassi a diventare sommando i due mandati (15 stagioni tra ‘90-94 e dal 4 giugno 2010 a oggi) di gran lunga il presidente più vincente della storia del club (40,7% di successi in 601 partite) superando Ivan Ruggeri (37,5%) e Daniele Turani (32,4%).

E col tempo, gradualmente, Percassi ha ceduto il timone («della sua azienda più complessa» cit.) a suo figlio Luca, creando così una cerniera perfetta tra il cuore e la ragione, tra papà numero uno appassionato, e figlio amministratore delegato, tifoso sì ma con un occhio sempre attento a fra quadrare i conti e a incanalare il tutto verso l’equilibrio tra risultati sportivi e bilanci. Perché alla fine, e stavolta la frase è di Luca Percassi, «noi siamo l’Atalanta e dobbiamo ragionare da Atalanta». Ma in silenzio, anche lui punta il cielo e non si ferma.

La Dea è in corsa in campionato per la prossima Champions, ha già raggiunto la finale di Coppa Italia, è entrata in una nuova era separandosi in maniera praticamente indolore dal suo leader Gomez. E ora c’è il Real Madrid dinanzi al quale non c’è da spaventarsi ma da esaltarsi. Senza paura, come sempre.
By staff
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