da mundodeportivo.es (estratto)

Non era un segreto che l'Atalanta sarebbe stata un avversario duro e complicato e che avrebbe messo alla prova il Barcellona in Europa. Sono terzi in Serie A e hanno iniziato l'ultima giornata della fase a gironi di Champions League al settimo posto. Vale a dire che, a differenza della squadra di Flick, non avevano la certezza di essere presenti direttamente agli ottavi di finale. Una vittoria avrebbe portato il Barcellona al primo posto in classifica grazie alla sconfitta di un Liverpool pesantemente in turn over, ma l'Atalanta ha imposto una partita molto fisica, con una pressione soffocante e nonostante sia finita in dieci uomini per l'infortunio di Scalvini quando aveva già esaurito le sostituzioni, ha tenuto. Il Barcellona è passato in vantaggio due volte e ha premuto forte fino alla fine ma l'Atalanta è uscita imbattuta. Le reti di Lamine Yamal, Ederson, Araujo e Pasalic'.

Un Barcellona soffocato dalla pressione italiana non ha potuto giocare la sua partita se non in alcune fasi del secondo tempo in cui è stato superiore all'avversario, senza però riuscire ad esprimere tale superiorità.

La pressione a uomo della squadra italiana ha generato marcature difficili da individuare, risultando scomode per i blaugrana in tutte le zone del campo. Pressavano alto, non lasciando uscire facilmente la palla, e in difesa erano molto vicini agli attaccanti del Barcellona.

Il Barcellona è stato ridimensionato dal pressing dell'Atalanta che non ha risparmiato energie e che ha corso più velocemente e meglio degli avversari
 

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