La partita vista da Pescara: Per i biancazzurri una partita iniziata male, finita peggio
Continua il periodo nero (Pescara – Atalanta 0-1)
Sotto un acquazzone e l’ansia per il terremoto, l’Atalanta vince all’Adriatico grazie ad un bel gol di Caldara, assoluto protagonista dell’incontro. Per i biancazzurri una partita iniziata male, finita peggio.
Mister Oddo cambia 2/11 dalla trasferta di Udine: Zampano avanza sulla linea dei centrocampisti, Cristante va in panchina per Crescenzi. Benali lascia invece il posto a Manaj, unica punta con Caprari a girargli intorno. L’Atalanta di mister Gasperini, relegato in tribuna per squalifica, risponde reinserendo Alberto Paloschi dopo cinque panchine consecutive.
Inizio di gioco lento e soporifero. L’Atalanta sembra aspettare gli errori dei biancazzurri per colpire ma la pressione esercitata dei padroni di casa è importante e senza sosta. Per arrivare alla prima occasione dobbiamo attendere il 23′: Zukanovic raccoglie un calcio di punizione e di testa mette a lato di un metro alla sinistra di Bizzarri. C’è da segnalare nelle prime battute la rapidità di Caprari, che con un paio di sterzate mette in crisi prima Conti e poi Konko, ammoniti dal direttore di gara. Alla mezz’ora il gioco viene sospeso per una prima scossa di terremoto, sentita forte allo Stadio Adriatico. L’Atalanta, cresciuta col passare dei minuti, al 42′ sfiora il gol del vantaggio: azione insistita ed al terzo cross consecutivo, Caldara si inserisce e batte tutti, meno che la traversa che sputa fuori il pallone. Dopo due minuti di recupero, Marco Guida manda tutti negli spogliatoi sotto un autentico nubifragio.
La ripresa comincia senza cambi ma con un terreno di gioco profondamente allentato dalla pioggia. Al 9′ prima sostituzione: D’Alessandro sostituisce Alejandro Gomez. La risposta di Oddo si concretizza qualche minuto dopo con l’ingresso di Cristante per Memushaj. Nel momento di maggiore equilibrio, l’Atalanta passa in vantaggio: cross di Freuler e Caldara si dimostra il più pericoloso dei suoi, staccando di testa e segnando il momentaneo 0-1. Il Pescara ora è stordito e non riesce ad abbozzare una reazione: i bergamaschi invece giocano con spensieratezza e creano grattacapi con Kurtic e D’Alessandro (ammonito Campagnaro nell’occasione, che salterà la prossima partita). Al 28′ Caprari prova una azione di ripartenza ma l’intervento di Konko è preciso e non falloso. Oddo le tenta tutte inserendo Mitrita, immediata la contromossa dell’Atalanta che toglie Conti per Masiello. Gli attacchi disperati degli abruzzesi portano ad una recriminazione per un possibile penalty su Pepe, non assegnato da Guida. Dopo quattro minuti di recupero, termina il match all’Adriatico.
Il Pescara perde – ancora – in una partita scialba e senza grosse occasioni costruite. Il periodo più nero per gioco e risultati della gestione Oddo.
fonte pescarasport24.it