La passione di Lilliput: la lezione del Titano
Queste poche righe non c'entrano con l'Atalanta quanto, piuttosto, con la passione più pura per il gioco del calcio.
Il pallone, lo sappiamo ormai tutti, è in mano da qualche decennio a oligarchie totalmente anaffettive ed avide che spremono gli attori in campo e gli spettatori intorno ad esso, come limoni in un vortice vizioso di denaro del quale non si vede il fondo.
Ieri sera mi sono gustato la gioia irrefrenabile e le lacrime dei nazionali sammarinesi dopo la loro vittoria in Liechtenstein per 3-1, la più grande di sempre per loro, che li ha addirittura promossi nel gruppo superiore di Nations League.
Questo a suggello di numeri terrificanti in negativo. Tipo 3 partite vinte su oltre 200 incontri (con una serie di 140 sconfitte di fila) e un ranking mondiale peggiore persino di quello di sperdute isolette dell'Oceania. Il loro gruppo di tifosi piu' fedele? le "Brigate Mai una gioia". Fantastico.
Ecco, ritengo che un giretto su YouTube e nei video che riguardano la partita sia salutare e catartico per molti di noi che, ormai, diamo per normali i comportamenti di tanti calciatori che fanno le bizze ad ogni calciomercato magari guidati ad arte da manager senza scrupoli, la stragrande maggioranza dei quali non ha mai giocato a calcio.
Occorre una pausa di riflessione, un passo indietro da parte nostra per riconsiderare l'ambiente che stiamo osannando. Non sto certo chiedendo di rinunciare al nostro tifo per l'Atalanta, la maglia è sempre intonsa e lo sarà nei secoli, però uno sguardo un po' più distaccato ed obbiettivo verso quello che è diventato il calcio d'elite sarebbe da fare.
Viviamo tutti e tutto con il cuore della passione senza renderci conto che, dall'altra parte, c'è meno coinvolgimento emotivo e quindi più capacità di menare le danze ad uso e consumo della parte forte.
Se chi guida il calcio si accorgesse dell'esultanza che il mondo della Rete sta riservando a quella squadra eterna perdente, paria del calcio, di cui sopra forse si accorgerebbe di star tirando la corda.
Ma sta a noi trovare il punto di rottura e l'esatto tasso di cambio tra la nostra passione e i loro soldi.
E non è per niente facile, lo so. Ma intanto viva San Marino.
Calep