20/09/2020 | 09.00
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La ricetta atalantina



Con il mercato in corso e l’acquisizione di nuovi interpreti, la novità più eclatante resta, a parere di molti, la conferma del presente, inteso come mister Gasperini.

Ormai, senza mancare della giusta considerazione e della dovuta riconoscenza a tutti i vari componenti dello staff, la cartina di tornasole ha, in lui, la sua connotazione primaria. Come tutte le più grandi società calcistiche, dopo che la più felice delle coincidenze lo ha portato a Bergamo, le sue gesta hanno indotto il progetto di realizzare un ciclo, quello del periodo aureo della storia nerazzurra.

Il fatto che il nostro mister abbia catalizzato interesse ed attenzioni, da tutto il mondo ed acceso desideri da parte di molti, non ha impedito che Gian Piero si legasse ulteriormente alla nostra Atalanta, dilatando considerevolmente i termini della sua permanenza, sino al 2024.

Gasp è indubbiamente una persona ambiziosa, in grado di creare attese, non semplicemente umorali, come tanti dei suoi colleghi più celebrati: la sua è una capacità reale e profonda, che non mira ad un’acquisizione di calciatori che hanno consolidato un mito, perché è lui stesso alla vera ricerca ed alla realizzazione del meglio.

Il suo parco giocatori è un traguardo che passa dalla scoperta alla valorizzazione, costante e seria, di personaggi , talvolta sconosciuti, da cui sa trarre davvero il meglio del meglio, condizionando i risultati ad un impegno fisico stressante, quanto creativo. Selezionatore spietato, con lui le mezze misure sono depennate: se esistono i presupposti, necessita la volontà del calciatore di emergere, assecondandolo in tutto quanto viene proposto. In caso contrario il giocatore viene smistato altrove, riuscendo spesso a realizzarsi.

A Bergamo, il mister ha trovato l’ambiente ottimale per sviluppare a fondo le sue prospettive: circondato da collaboratori capaci, articolando un rapporto di piena collaborazione con la dirigenza, tra trovato la possibilità, sconosciuta nei grandi clubs, di esprimersi con piena libertà, nel rispetto di canoni e normative impostate su serietà e senso della dimensione. Avendo già avuto esperienze, ambientalmente più risonanti, quanto in realtà, condizionate, conosce finalmente una realtà sobria ed organica, ove poter sviluppare progetti concordati nei giusti termini.

Nel corso degli ultimi quattro anni, inanellando prodezze e records a ripetizione, ha fatto di una piccola squadra, una realtà di successo, assolutamente imprevedibile. Ora ci si domanda se il suo trasferimento in altra realtà, potrebbe sortire i medesimi risultati. Credo proprio che non sarebbe nè certo, nè matematico.

A Bergamo si sono magicamente fusi, elementi singolari, nella società, gestita da persone esperte e determinate, che hanno arricchito il proprio staff direzionale, con persone capaci, per creatività ed organizzazione, in una struttura che rappresenta il meglio a livello internazionale. L’acquisto ed il rifacimento dello stadio, ora omologato per la disputa della CL, è una meraviglia per estetica e funzionalità, che anticipa il ritorno del pubblico allo stadio.

La tifoseria è una meraviglia da additare quale esempio di attaccamento, di passione e di impegno, autentico cuore propulsore di una città,che ormai ha fatto, del sogno proibito atalantino, la costante di questi ultimi campionati. Abbiamo vissuto esperienze eccezionali, soffocando un pensiero che è rammarico al tempo stesso: cosa faremo quando il mister deciderà di andarsene ?

Il suo rinnovo contrattuale, non solo ci assicura la certezza del suo voler permanere tra noi, ma è una smentita alle nostre paure: come noi adoriamo il Gasp, Gian Piero si è affezionato a Bergamo, alla società ed ai suoi stessi cittadini. L’assegnazione della cittadinanza onoraria bergamasca, ha anticipato una realtà sempre meno dubbia od insignificante. Qui ha trovato il meglio per svolgere , con la massima soddisfazione, il proprio ruolo: alla libertà di operare si è associata una stima ed un affetto sempre crescente, davvero da parte di tutti.

Ormai gli è ben chiaro che non potrà mai trovare una città più ospitale, devota ed orgogliosa, di cui egli ha dimostrato di condividere le medesime attese. Non siamo più in discussione, sotto qualsiasi tipo di disamina, l’Atalanta è un divenire crescente, in dimensioni, importanza e prestigio e la dirigenza ha ben compreso che, una rinuncia alla sua guida, comporta l’abbandono dell’attuale ottimistico trend.

Atalanta Bergamasca Calcio si sta imponendo come realtà viva e pulsante dello sport calcistico e la sua organizzazione sta seriamente confutando le approssimazioni di un calcio, carente di tutte quelle qualità che costituiscono i suoi crediti. Noi tutti ne siamo convinti ed i mondi paralleli lo stanno apprendendo, sempre di più. Gasperini ha trovato le giuste misure per rendere l’Atalanta una grande squadra, ma lui ha scoperto che, il bello del calcio, così come lui lo concepisce, può sussistere e crescere solo da noi.

Stiamo per ricominciare un nuovo ciclo: forza grandissima Atalanta, avanti coi nostri boys, a guida Gasp !

Renato
By sigo
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