La rivincita di Diallo, dallo scandalo al trionfo in Premier League
In febbraio all'Old Trafford, l’ex nerazzurro (che ha cambiato documenti) si scontrerà con Godfrey, passato dalla squadra di Bergamo in prestito all’Ipswich
Il 26 febbraio, all’Old Trafford, due ex Atalanta si sfideranno in Premier League. L’attaccante del Manchester United Amad Diallo, nella volata verso la porta, potrebbe trovarsi la strada sbarrata dal difensore Godfrey. L’Ipswich Town, club inglese che lotta per la salvezza, ha appena dato il benvenuto al 26enne ceduto in prestito secco dall’Atalanta fino al 30 giugno 2025. Curiosamente, proprio in quella data, scadrà il contratto del goleador prodigio sbocciato nella Primavera nerazzurra, che sta trascinando lo United a una lenta risalita.
Il 22enne ivoriano sta vivendo una seconda vita e ha cambiato anche la carta d’identità. Prima delle ultime tre settimane, l’ultima volta che il suo nome aveva fatto il giro dell’Europa era stato nel lontano 2020, e per due motivi completamente diversi. Prima, in pieno luglio, era balzato agli onori della cronaca poiché la Procura di Parma l’aveva accusato di «falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina» per il suo arrivo in Italia, nel 2015 dalla Costa d’Avorio a Barco (in Emilia-Romagna) attraverso il sistema dei «falsi genitori» insieme a quello che fino ad allora era stato considerato erroneamente il fratello, Hamed Traoré, giocatore dell’Empoli in prestito al Sassuolo. Un paio di mesi dopo, il giovane ivoriano dell’Atalanta da Traoré era diventato Diallo grazie a nuovi documenti.
Le società erano estranee ai fatti, al contrario di Amad che, a febbraio 2021, patteggiò pagando una multa di 48mila euro. Nel frattempo, però, era diventato famoso per la maxi-operazione capolavoro dell’Atalanta: il 5 ottobre 2020 lo United a sorpresa il neo-Diallo acquistò per ben 25 milioni di euro di parte fissa più 15 di bonus. Sembrava una pazzia, dato che fino a quel momento l’ivoriano aveva collezionato appena 37 minuti in campo in Serie A, con il solo gol realizzato il 27 ottobre 2019 contro l’Udinese, dopo 6 minuti in campo, primo 2002 a segnare in Italia. È vero, c’erano le prodezze mostrate in Primavera, ma il baby goleador non sembrava valere quella cifra spropositata, e lo si è continuato a pensare per più di tre anni.
Diallo, infatti, diventa il marcatore non britannico più giovane della storia dello United, ma viene girato in prestito ai Rangers e al Sunderland. Sempre chiuso da esterni offensivi come Sancho, Martial, Greenwood e Rashford, a Manchester non riesce a spiccare. Mister ten Hag inizia a credere in lui solo la scorsa estate, e il tecnico ad interim van Nistelrooy gli dà la maglia con più continuità dopo la doppietta contro il Poak a novembre. Ma è quando in panca subentra Amorim, e Diallo dopo 81 secondi dall’inizio della partita contro l’Ipswich serve l’assist per Rashford, che la ruota per lui comincia a girare.
Diventa il jolly di Amorim, che gli dà fiducia, lo arretra terzino a tutta fascia e lui sorprende le difese con contrasti, fisicità, velocità, baricentro basso e una dote ancora più importante: la tenacia di crederci sempre, la caparbietà di andare a prendersi la palla e segnare. Nel derby di Manchester del 15 dicembre Diallo gioca nel tridente e ribalta l’1-0 negli ultimi due minuti: si procura il rigore del pari, poi prende palla, la controlla, dribbla e segna di piatto. Una gara che lo consacra. Ma è col nuovo anno che si iscrive nell’Olimpo di Anfield contro l’inarrivabile capolista, di Premier e del maxi-girone Champions, il Liverpool. Domenica, sul 2-1 dei padroni di casa, a dieci minuti dalla fine, Diallo pone fine alla striscia di tre sconfitte consecutive dei Red Devils cogliendo il cross di Garnacho e insaccando di mancino. Ad esultare con lui c’è Hojlund, l’altra operazione da record dell’Atalanta (lo United per averlo versò ai nerazzurri 75 milioni nell’estate 2023).
fonte corriere.it