11/04/2022 | 10.27
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La scommessa del Gasp: l'all-in vale la candela? by Albo

Se è vero che due indizi sono una coincidenza, le tre uniche vittorie nel 2022 fanno decisamente una prova: l’Atalanta ha mollato in campionato, e in primis lo ha fatto il suo comandante che anche al termine del match contro il Sassuolo ha fatto capire che il ritorno ha compromesso ogni ambizioso obiettivo Champions, e ora rimane “solo” l’Europa League come porta più prestigiosa, ma decisamente più complicata. Per una squadra abituata a lottare fino alla fine su più fronti, questo improvviso all-in in Europa League è alquanto rischioso, ma forse il caro Gasp questa volta ha voluto puntare le sue chips dove crede veramente di poter vincere, perché la scelta a questo punto è più ideologica che razionale.

Senza entrare in argomenti teologici al limite del comprensibile, il nostro Gasp, un po’ come Pascal nel 1600 con l’esistenza di Dio, ha voluto scommettere su un solo obiettivo (l’EL), forse valutando proprio come il matematico francese i pro e contro.

Nel caso si vincesse, la stagione sarebbe salva, anzi, risulterebbe la più leggendaria del suo ciclo, quella dove finalmente il sogno Atalanta avrebbe il suo lieto fine, ma nel caso non si raggiungesse la finale di Siviglia, il rischio di rimanere con un pugno di mosche in mano a maggio e quindi fuori da tutto potrebbe mettere in discussione il futuro di tutti.

Il confine tra Inferno e Paradiso è labile quindi e passa dal raggiungimento o meno di questo obiettivo, ideologicamente coraggioso, ma logicamente forse “inaccettabile” a livello calcistico, perché avere un piano di riserva dovrebbe essere il minimo (ossia mantenere un piazzamento in Europa).

Se questo all-in varrà la candela lo scopriremo solo vivendo, come diceva Battisti, sperando che alla fine ci possa convincere che credere fortemente in una mano di gioco sia più importante che tentare la fortuna in più mani, e forse questa volta il pokerista Gasp crede di avere in mano le carte vincenti.

 

Albo
By Otis
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