05/06/2019 | 07.38
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La stagione degli arbitri: Marco Guida

La stagione di   Marco Guida valutata dall'ex arbitro LUCA MARELLI

Marco Guida, sezione di Torre Annunziata, ottava stagione

Non lo nego e non lo rinnego: fino a due stagioni fa non credevo minimamente nelle qualità di Guida che consideravo un arbitro sopravvalutato e senza prospettive di diventare una risorsa affidabile.
Ebbene, sono felicissimo di essermi completamente sbagliato. La stagione 2017/2018 era stata positiva ma nulla a che vedere con quella appena conclusa che possiamo tranquillamente qualificare come straordinaria. L’unica serata da dimenticare l’ha trovata in Torino-Milan ma ciò non inficia un’annata favolosa durante la quale ha ottenuto da Rizzoli grande fiducia, ripagata con prestazioni di valore assoluto. La consapevolezza di essere considerato affidabile ha rappresentato la base per poter scendere in campo con la sicurezza di non essere sotto esame ma di essere stato scelto per riconosciute capacità. Questa sorta di stato di grazia ha avuto conseguenze anche in campo internazionale, ambito nel quale Rosetti gli ha affidato (con ottime risultanze) anche l’esordio nella fase a gironi di Europa League. Non so se riuscirà ad entrare nella categoria Elite della UEFA (è prestissimo per ipotizzare un salto di questo genere, considerando che anche Massa, avanti a lui nelle gerarchie internazionali, non l’ha ancora ottenuta sebbene sia ipotizzabile a breve) ma non sarei affatto sorpreso se, nella prossima edizione, dovesse essere scelto per esordire anche nella fase a giorni della Champions’ League. Forse è più una speranza che una reale prospettiva ma, per quanto mostrato negli ultimi due anni, non sarebbe un riconoscimento immeritato.
Il prossimo campionato sarà molto impegnativo per Guida perché sarà chiamato a confermare i risultati di quest’ultimo periodo (e non è mai facile ripetersi) e, soprattutto, sarà presumibilmente scelto per le più grandi classiche del nostro movimento. Non ha il talento di Orsato, non ha le qualità caratteriali di Rocchi ma è ormai diventato un arbitro top, perlomeno in Italia. Ha davanti ancora tante stagioni, lo spazio per ulteriori miglioramenti (che sicuramente Rizzoli gli chiederà) ci sono. Ha anche la fortuna di essere arrivato in campo internazionale in un momento in cui i grandi arbitri italiani stanno man mano lasciando l’attività, probabilmente beneficerà (come è normale e giusto che sia) dell’addio di Rocchi per occupare una casella nelle maggiori competizioni UEFA.

fonte lucamarelli.it

By marcodalmen
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