09/06/2019 | 10.25
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La stagione degli arbitri: Silvio Mazzoleni

Paolo Silvio Mazzoleni, sezione di Bergamo, quindicesima stagione

Roma-Parma è stata la sua ultima presenza in carriera, perlomeno sul terreno di gioco. Per quanto riguarda il futuro immediato sono due le strade possibili: un ruolo come designatore della CAN PRO (anche se ci sono alternative molto valide) oppure rimanere nel mondo della Serie A come VAR, sempre che venga percorsa la possibilità di non disperdere esperienze come la sua e quella di Banti.
Per anni è stato un arbitro di buon livello ma lontano anni luce dall’autentico fenomeno ammirato tra Serie D e Serie C. Posso dirlo con assoluta certezza perché, in quegli anni, le nostre strade sono state le medesime, fin da quando ci conoscemmo nei vari raduni regionali della Lombardia.
Dopo la divisione della CAN A/B e, soprattutto, dopo il cambio di designatore, Mazzoleni ha trovato la strada per diventare internazionale (difficilmente Collina lo avrebbe promosso) e per affermarsi come uno dei migliori arbitri italiani. Ciò che, in realtà, non ho mai visto per anni, durante i quali scendeva in campo senza arbitrare ma solo amministrando qua e là, dimenticando decine di cartellini e sorvolando su tutto il sorvolabile (ed anche oltre). Non a caso e per parecchie stagioni, ha sempre diretto buone gare ma senza mai elevarsi al livello dei top italiani. In campo internazionale ha raccolto 11 designazioni in Europa League ma non si è nemmeno mai avvicinato alla Champions’.
Nelle ultime due stagioni, al contrario, è diventato una delle certezze di Rizzoli e non è certo un caso che queste due annate siano coincise con il ritorno in campo dell’arbitro Mazzoleni, colui che ha mandato in pensione l’amministratore di condominio Mazzoleni.
Attenzione, perché questa non è una critica ma, al contrario, un complimento: non era facile prendere coscienza che, per diventare un big, avrebbe dovuto compiere un passo indietro, tornando ad indossare la divisa come negli anni di Serie C, durante i quali era un autentico “ira d’iddio”.
La sua assenza si sentirà eccome, assieme a Banti se ne vanno quasi 450 gare di Serie A, un’esperienza enorme che non può essere perduta.

fonte  lucamarelli.it

By marcodalmen
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