21/05/2017 | 10.52
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La vulnerabilità della Dea

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Se dessimo retta alla classifica – ma non solo a quella per la verità – la partita di domani contro l’Atalanta sarebbe catalogabile come “quasi proibitiva”. La squadra di Gasperini, a suon di organizzazione e qualità di gioco, ha smesso i panni di squadra-rivelazione ed è diventata una certezza di questo campionato. Campionato atipico, certo, dove le milanesi e la Fiorentina hanno steccato clamorosamente. Ma se l’Atalanta occupa il quinto posto – ed è a un passo dal certificarlo ufficialmente – non è solo per i demeriti altrui. È una squadra dall’impianto di gioco efficace e collaudato, che della giovinezza e della freschezza della sua rosa ha fatto un punto di forza. E che a Empoli spera di trovare almeno un punto, che gli consentirebbe di blindare il quinto posto e ottenere l’Europa senza turni preliminari.

E allora come si batte la Dea? Quali sono le reali possibilità di questo Empoli, contro un avversario così forte e in forma? Facendoci queste domande la mente non può non tornare alla partita di domenica scorsa contro il Cagliari. Gli azzurri hanno deluso, soprattutto sul piano mentale, in un match che dovevano impattare in maniera completamente diversa. Il primo tempo è stato imbarazzante e ha messo a nudo tutti i limiti caratteriali, oltre che tecnici, di questa squadra. Non è servita una ripresa di orgoglio e carattere, per mettere in piedi una gara che era ormai compromessa. Contro l’Atalanta occorrerà quindi un approccio completamente diverso. Smaliziato, aggressivo, convinto. Servirà tanto cuore, tanta audacia, quella che in Sardegna non si è vista nella prima parte di gara.

La prova del nove è finalmente arrivata e non possiamo tirarci indietro. A centottanta minuti dal termine di questa tribolata stagione non si può più sbagliare, non si può mollare nemmeno di un centimetro. Gli azzurri saranno spinti dall’incitamento del loro pubblico, chiamato e prontamente arrivato in forze per stargli vicino. Anche questa volta calcoli non se ne possono fare. Perché è vero che il Crotone ha un impegno proibitivo contro la quasi campionessa Juventus, ma negli ultimi tempi tutto ciò che pareva scontato è andato a farsi benedire. E poi perché, badando alle nove combinazioni possibili, in molte non ci sarebbe grossa differenza tra sconfitta e pareggio. L’imperativo è osare. Per superare la dea e per superare anche i nostri demoni. Solo per la vittoria, perché conta più di tutte.

fonte pianetaempoli.it

By marcodalmen
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