L'allenatore ultrà - by GL Savoldi
L’ALLENATORE ULTRÀ (dell’Atalanta)
ATALANTA - SHAKTHAR DONETSK (PRE PARTITA)
Se c’era qualcuno che sottovalutava la Dinamo Zagabria, primo avversario dell’Atalanta in Champions League, non erano certo i giocatori neroazzurri e nemmeno il loro allenatore Giampiero Gasperini. Chi ha sottovalutato l’avversario in questo caso è senza ombra di dubbio un’opinione pubblica totalmente impreparata sul calcio in generale, figuriamoci sui campionati stranieri. Chi vi “racconta" il calcio in Italia, nella stragrande maggioranza dei casi, non sa nemmeno che differenza ci sia tra un dribbling ed una finta, tra un traversone ed un cross, tra un filtrante ed un passante. Chi si avventura in disamine tecniche solitamente non ha titolo per farlo: un po’ come se io scrivessi su un giornale che parla di motori, io che non salgo su uno scooter dal 1994 e che a fatica distinguo il serbatoio del liquido per lavare i vetri dal serbatoio dell’olio. Chi ha la pretesa di giudicare le prestazioni della Dea, spesso non ha mai guardato una partita degli avversari prima che scendano in campo contro di noi e, se tutto va bene, l’unica partita di calcio straniero che guardano in tutta la stagione è El Clasico.
Però hanno la presunzione di fare le pagelle, oppure di dire che “il Copenhagen è molto più scarso del Sarajevo”.
Aspiranti match analyst che presentano le squadre scopiazzando i pezzi di Ultimo Uomo e buttando lì due grafici scaricati a pagamento da Stats Zone, commentati peraltro in modo imbarazzante e, peggio ancora, addotti per dimostrare teorie sconclusionate.
Il dramma è che il 99,9% dei lettori non ci capisce una sega, in buona fede pensa che questa gente sia preparata, e prende per buone suddette teorie.
Sono stato tra i primi a dire che la qualificazione era possibile. E lo confermo anche oggi! Lo sostenevo e lo sostengo perché ho ancora in mente i gironi di Napoli e Inter dello scorso anno! Lo sostenevo e lo sostengo perché ho ancora in mente incredibili “remontadas” ai danni dei più grandi mostri sacri del calcio mondiale, a volte gli stessi che hanno aperto la stagione con una débâcle per poi vincere la Champions.
Troppo spesso ci dimentichiamo che il calcio si gioca in primis con la testa, e soprattutto nell’ “evento principale”, tra le “migliori squadre del mondo”, tra “i campioni” dove il livello tattico-tecnico è altissimo e la differenza la fa l’aspetto mentale.
Ho guardato diverse volte Shakhtar vs Mancity.
No, non sono stato decine di ore davanti al MYSKY, anche io uso la tecnologia, e guardare le partite con tempo effettivo e 3 velocità è più facile di quanto si pensi.
In fase di possesso gli ucraini hanno giocato con il loro abituale 1-4-2-3-1. Nonostante l’ottimo pressing dei Citizens non hanno mai rinunciato a uscire palla a terra e quando Pyatov (il portiere) ha scelto il gioco lungo lo ha fatto sempre e volutamente nella direzione di uno degli esterni (principalmente Solomon) rinviando in modo teso e preciso sulla figura o sulla corsa del compagno. Hanno grande qualità di palleggio ed anche per questo sarà consigliabile aggredirli alti sia a gioco in corso che a gioco fermo. Le due punte (Gomez e Zapata ?) sui due centrali, i nostri “quarti” sui loro terzini, Malinovskyi, Freuler e De Roon o chi per loro sui 3 centrocampisti avversari. Marlos infatti è la classica mezzapunta (o “sottopunta" come si usa ultimamene) ma gli piace venire a prenderla nei piedi e soprattutto sul suo sinistro molto forte. Non mi meraviglierei se il mister spostasse De Roon sulla sinistra come a Roma, proprio per questo motivo. Taison (il capitano) parte come ala sinistra ma viene spesso dentro il campo cercando di ricevere tra le linee, con la sistematica sovrapposizione di Ismaily. Su questa catena ci vorrà molta attenzione perché porterà fuori reparto il nostro “braccetto" di destra. In compenso da quella parte sono molto vulnerabili, Ismaily infatti fa molta molta fatica a difendere (oltre a sbagliare diversi appoggi in uscita). Dovremo cercare di muovere palla da una parte all’altra del campo con pazienza fino a creare dei duelli oppure situazioni di 2vs2 su questo lato.
Nella fase di non possesso lo Shakhtar si è opposto con un 1-4-4-2 con Marlos e Junior Moraes in prima linea, ma senza una vera e propria azione di pressing. Persa palla ricomponevano velocemente la struttura difensiva, lavorando "in pressione” e coprendo i possibili passaggi filtranti.
Non so se avranno lo stesso atteggiamento anche domani sera ma se così fosse sarebbe a mio avviso un punto a nostro favore, soprattutto quando entrerà Ilicic che dovrebbe essere utilizzato nel secondo tempo.
Gianluca Savoldi
x autorizzazione
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