L'apoteosi
E’ facile notare come, tra gli aggettivi qualificativi riferiti alla nostra città, quello più ricorrente si riferisca alle sue dimensioni: piccola. Non che siano mancate altre, gratificanti qualifiche, si pensi a Stendhal che ci definì il più bel paese del mondo, ma, anche in circostanze in cui si chiamaronole città a dimostrare solidarietà verso le zone allagate del Polesine, le nostre vette di generosità ,
stabilirono un primato che ci acquisì i giusti meriti, ma sempre mantenendo la peculiarità territoriale di ‘piccola ma generosa Bergamo’.
Chiaro che anche la compagine calcistica bergamasca avesse a risentire di un simile appellativo e,pertanto, il fatto di essere una squadra provinciale ha mantenuto quell’assetto minimale, che, in fondo ci è anche gradito, soprattutto quando sopravanziamo, in abilità ed in qualità, le squadre convenzionalmente definite ‘grandi’.
Il primo evento di grandezza consolidata, risalente allo storico incontro col Malines, mise in risalto, su tutti i media, il fatto che una squadra, allora appartenente alla serie cadetta, era riuscita a raggiungere le vette del calcio europeo, contrariamente a tutte le partecipanti al torneo, che erano state globalmente estromesse e rispedite a casa. L’Atalanta celebrò la supremazia della piccola , su tutte le grandi. Nonostante l’incontro svoltosi a Bergamo, ci abbia estromesso dal torneo, grazie a talune avverse contingenze, non esclusa la direzione arbitrale, Bergamo visse un’autentica festa, anticipata da un’invasione di neroblu, che riempi vetrine e strade, oltre all’entusiasmo di tutta la provincia, che
provò emozioni, tutt’oggi indimenticate, perché vissute e sofferte nella loro integrità.
Quest’anno, la squadra si è qualificata per un cimento ancora più grande, in quanto il trofeo continentale è proprio quello di massimo prestigio, raggiunto, oltretutto, in una situazione ed in un contesto ambientale addirittura allucinante, ma che forse è stato il propellente primario di una impresa tanto grande.
Nel mezzo di una pandemia terribile, in una città spettrale, i nostri ragazzi hanno convissuto la nostra sofferenza con una partecipazione sentita, maturando il progetto di far tornare il sorriso, sul volto di una città, tanto dolente.
Certamente il tragico evento ha stretto, alla massima potenza, il legame affettivo tra i tifosi ed ogni singolo componente della squadra, facendo in modo che eventuali distacchi, ne accentuino i disagi. Anche se la ripresa del gioco si è dovuta riprendere in ben mutate condizioni ambientali, nonostante la mancanza dei propri tifosi, gli atalantini hanno saputo incredibilmente riprendere il livello ed il ruolo che nessuno avrebbe potuto ipotizzare, conquistando un pressochè impossibile passaggio ai quarti di finale della CL 2020.
La situazione ci ha impedito di esprimere al Gasp ed all’intera squadra, i sentimenti di affetto, di stima, di apprezzamento e di gratitudine, già sino a qui consolidati, che ci teniamo orgogliosamente dentro e che conserviamo con cura, in attesa di poterli liberamente ed apertamente esternare.
Siamo lieti che la squadra percepisca, pure in siffatta situazione, quale sia il feeling nei suoi confronti e del resto, tutti hanno saputo e voluto dimostrarci,nei fatti, quanto i sentimenti siano reciproci.
Ora siamo alla vigilia di un incontro che ci offre la possibilità di diventare ancora più grandi, quasi a rinnegare l’ancestrale definizione di piccola, ma, purtroppo continua la penalizzazione del lasciarli soli, quando legioni di tifosi avrebbero voluto raggiungerli per sostenerli e sospingerli, in un mare di bandiere nerazzurre.
Sappiamo che percepite il nostro sostegno, che inviamo, come ormai necessario, in grande
quantità e qualità. Giocatela come sapete, con determinazione, grinta e sacrificio che sono le vostre armi collaudate, sapendo che, già sin d’ora, avete acquisito, per parte nostra, ogni possibile merito.
Bergamo attende una possibile vostra impresa, ma non la pretende: quando la generosità diventa il motore di un evento, tutto ciò che ne viene è un di più e noi ce ne rendiamo conto.
Siamo semplicemente in debito con voi ed auspichiamo la venuta del momento in cui potervelo esprimere: se poi saprete dilatare ulteriormente il vostro credito, saremo ancor più felici.
I teleschermi visualizzeranno le vostre gesta, ma noi vi sosterremo con tutto il nostro entusiasmo, il nostro affetto e la nostra passione, sperando che tutto si trasformi in gloria. Orgogliosi di voi, in attesa di riabbracciarvi attendiamo con ansia l’incontro: perché, quel giorno verrà…
Forza immensa Atalanta !!!
Renato
Foto: atalanta cinematic universe
stabilirono un primato che ci acquisì i giusti meriti, ma sempre mantenendo la peculiarità territoriale di ‘piccola ma generosa Bergamo’.
Chiaro che anche la compagine calcistica bergamasca avesse a risentire di un simile appellativo e,pertanto, il fatto di essere una squadra provinciale ha mantenuto quell’assetto minimale, che, in fondo ci è anche gradito, soprattutto quando sopravanziamo, in abilità ed in qualità, le squadre convenzionalmente definite ‘grandi’.
Il primo evento di grandezza consolidata, risalente allo storico incontro col Malines, mise in risalto, su tutti i media, il fatto che una squadra, allora appartenente alla serie cadetta, era riuscita a raggiungere le vette del calcio europeo, contrariamente a tutte le partecipanti al torneo, che erano state globalmente estromesse e rispedite a casa. L’Atalanta celebrò la supremazia della piccola , su tutte le grandi. Nonostante l’incontro svoltosi a Bergamo, ci abbia estromesso dal torneo, grazie a talune avverse contingenze, non esclusa la direzione arbitrale, Bergamo visse un’autentica festa, anticipata da un’invasione di neroblu, che riempi vetrine e strade, oltre all’entusiasmo di tutta la provincia, che
provò emozioni, tutt’oggi indimenticate, perché vissute e sofferte nella loro integrità.
Quest’anno, la squadra si è qualificata per un cimento ancora più grande, in quanto il trofeo continentale è proprio quello di massimo prestigio, raggiunto, oltretutto, in una situazione ed in un contesto ambientale addirittura allucinante, ma che forse è stato il propellente primario di una impresa tanto grande.
Nel mezzo di una pandemia terribile, in una città spettrale, i nostri ragazzi hanno convissuto la nostra sofferenza con una partecipazione sentita, maturando il progetto di far tornare il sorriso, sul volto di una città, tanto dolente.
Certamente il tragico evento ha stretto, alla massima potenza, il legame affettivo tra i tifosi ed ogni singolo componente della squadra, facendo in modo che eventuali distacchi, ne accentuino i disagi. Anche se la ripresa del gioco si è dovuta riprendere in ben mutate condizioni ambientali, nonostante la mancanza dei propri tifosi, gli atalantini hanno saputo incredibilmente riprendere il livello ed il ruolo che nessuno avrebbe potuto ipotizzare, conquistando un pressochè impossibile passaggio ai quarti di finale della CL 2020.
La situazione ci ha impedito di esprimere al Gasp ed all’intera squadra, i sentimenti di affetto, di stima, di apprezzamento e di gratitudine, già sino a qui consolidati, che ci teniamo orgogliosamente dentro e che conserviamo con cura, in attesa di poterli liberamente ed apertamente esternare.
Siamo lieti che la squadra percepisca, pure in siffatta situazione, quale sia il feeling nei suoi confronti e del resto, tutti hanno saputo e voluto dimostrarci,nei fatti, quanto i sentimenti siano reciproci.
Ora siamo alla vigilia di un incontro che ci offre la possibilità di diventare ancora più grandi, quasi a rinnegare l’ancestrale definizione di piccola, ma, purtroppo continua la penalizzazione del lasciarli soli, quando legioni di tifosi avrebbero voluto raggiungerli per sostenerli e sospingerli, in un mare di bandiere nerazzurre.
Sappiamo che percepite il nostro sostegno, che inviamo, come ormai necessario, in grande
quantità e qualità. Giocatela come sapete, con determinazione, grinta e sacrificio che sono le vostre armi collaudate, sapendo che, già sin d’ora, avete acquisito, per parte nostra, ogni possibile merito.
Bergamo attende una possibile vostra impresa, ma non la pretende: quando la generosità diventa il motore di un evento, tutto ciò che ne viene è un di più e noi ce ne rendiamo conto.
Siamo semplicemente in debito con voi ed auspichiamo la venuta del momento in cui potervelo esprimere: se poi saprete dilatare ulteriormente il vostro credito, saremo ancor più felici.
I teleschermi visualizzeranno le vostre gesta, ma noi vi sosterremo con tutto il nostro entusiasmo, il nostro affetto e la nostra passione, sperando che tutto si trasformi in gloria. Orgogliosi di voi, in attesa di riabbracciarvi attendiamo con ansia l’incontro: perché, quel giorno verrà…
Forza immensa Atalanta !!!
Renato
Foto: atalanta cinematic universe
By sigo