Sono molte le squadre che dovrebbero imparare dall’Atalanta, un team che in pochi anni è passato dalla serie B ad arrivare nelle prime posizioni della Serie A, a disputare la finale di Coppa Italia e ad entrare in Champions, il tutto con un bilancio esemplare. Come ci raccontano su l’insider, il tutto è dovuto anche alla presenza di Antonio Percassi in veste di dirigente della squadra.

Un bilancio esemplare
Non serve essere esperti di calcio per capire che la dirigenza di Percassi ha giovato, e molto, all’Atalanta. Al suo ritorno, nel 2010, alla dirigenza la squadra si trovava in B, dopo una stagione che dire deludente è un dolce eufemismo. Dal 2011 al 2018 il bilancio è sostanzialmente cambiato, con un fatturato che in questi anni ha registrato un più 703 milioni di euro. Il segreto sta in una gestione oculata di ciò che si ha a disposizione; evitando poi di acquistare in modo sprovveduto campioni all’estero, ma anche cercando di piazzare al meglio i campioni presenti in squadra e le plusvalenze. Nel biennio 2016/2018 la squadra ha potuto dichiarare un utile di 50,8 milioni di euro, cifre da capogiro, soprattutto se si pensa al punto di partenza da cui ha mosso una piccola squadra “di provincia”.

Risultati da far impallidire chiunque
Nel frattempo la gestione ha consentito alla squadra di giocare al meglio, ottenendo successi che pochissimi potevano aspettarsi. Anche i maggiori esperti di calcio mondiali, gli appassionati che seguono ogni anno il campionato, nel 2011 non avrebbero potuto presagire i passi futuri dell’Atalanta. C’è chi parla di vero e proprio miracolo nel calcio, per quanto riguarda il bilancio della squadra, ma anche i risultati ottenuti. Nella stagione 2009/2010 l’Atalanta è retrocessa in Serie B; è bastato un singolo anno per tornare nella massima serie, per poi scalare lentamente la classifica. Quarta in serie A nella stagione 2016/2017, poi settima l’anno successivo e nel corso dello scorso campionato addirittura terza in Serie A, guadagnandosi fino all’ultimo punto durante la stagione. Questo le è valso anche l’ingresso in Champions, come si legge su Infooggi.it con tutto ciò che significa, per il morale di una squadra, per la passione dei tifosi e anche dal punto di vista dei ricavi della società.

segreti di Percassi
Tanti dicono che i nove anni di Antonio Percassi come dirigente dell’Atalanta siano stati fondamentali per l’ascesa della squadra, che senza di lui le cose sarebbero forse andate diversamente. Nessuno può sapere se Percassi sia l’unico “ingrediente segreto” della pozione Atalanta, sta di fatto che il suo ritorno ha dato una chiara indicazione per il futuro della squadra, che ancora oggi sta seguendo con attenzione e cura. Questo tipo di scalate al successo non si ottengono con la fortuna o il caso, si tratta invece di duro lavoro, sia per quanto riguarda la squadra e l’allenatore, così come la dirigenza, che è stata in grado di garantire al direttore tecnico una buona continuità sugli obbiettivi. L’ultimo premio di questa incredibile corsa verso la vetta è di certo lo stadio, inaugurato nell’ottobre 2019, costato 35 milioni di euro e di proprietà della squadra.

Valorizzare le plusvalenze
Analizzando il bilancio della squadra bergamasca appare chiaro quale sia l’elemento fondamentale, che ha permesso di avere un bilancio così prestigioso: la vendita in modo sensato dei propri giocatori. Dei 703 milioni di fatturato ottenuti durante i 9 anni della dirigenza di Antonio Percassi all’Atalanta, ben 169 sono arrivati dalla cessione di giocatori ai principali top team europei e italiani. Alcuni di questi giocatori provenivano addirittura dalla primavera dell’Atalanta, quindi in pratica con un utile netto della squadra derivato dalla loro vendita. Stiamo parlando di plusvalenze che vanno dai 15 milioni fino a 30 e più, considerando il singolo giocatore. C’è chi parla di miracolo Atalanta, ma sbaglia, si tratta semplicemente di gestire una squadra con il cuore, ma anche con il cervello. Cosa che anche molte altre squadre, non solo italiane, dovrebbero cominciare a fare.

fonte infooggi.it