19/10/2022 | 09.09
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L’Atalanta attraverso le statistiche: il cambio di rotta ed i nuovi interpreti della Dea

Atalanta

L’Atalanta di Gian Piero Gasperini continua a stupire. Dopo l’ultimo anno in cui si è vista una Dea poco competitiva, soprattutto nella seconda parte di stagione dove è passata dalla zona Champions League ad uscire da ogni qualificazione per le competizioni europee, bisognava porsi il punto di domanda: continuare ad essere una società che ambisce a grandi traguardi oppure ritornare ad essere quella squadra da metà classifica, che addirittura fino a quasi 10 anni fa lottava anche per la salvezza in Serie A?

La risposta che poteva apparire scontata ma non per nulla semplice è stata la prima. Ripartendo, ovviamente, dall’allenatore che tutto aveva iniziato questo grande ciclo di soddisfazioni per i tifosi dell’Atalanta, che hanno visto la loro squadra sfiorare una semifinale di Champions League dopo un quarto di finale emozionante contro il Paris Saint-Germain nel 2020. Il Gasp ha deciso di prendere decisioni anche importanti per il progetto, chiedendo ai giocatori uno sforzo nel rimanere per tornare competitivi prima in Italia e poi in ambito europeo. Alcuni sono andati via, come Remo Freuler, direzione Premier League verso il Nottingham Forest.

Dopo anni passati al fianco di De Roon, lo svizzero si è messo da parte, lasciando spazio a nuovi giocatori chiave. Altri come Gosens invece sono stati lasciati partire prima per rinforzare le fasce che avevano macinato tanti metri negli anni. Sono stati fatti entrare e responsabilizzati invece parecchi giovani che avranno grande importanza in questa stagione o chi sa, anche nel futuro del club. Ma ora bisogna analizzare anche come Gasperini ha cambiato modo e aspetto tattico nell’affrontare le partite in questa stagione.

LA NUOVA DIFESA


Il modulo scelto dal tecnico dell’Atalanta è stato lo stesso. Le basi, anche per affrontare il nuovo calcio moderno fatto di aggressività, difesa alta, duello uomo contro uomo e tanto ritmo, con il 3-4-1-2 erano già state poste da tempo. Con la porta difesa da Juan Musso, il terzetto dei centrali ha riportato qualche modifica anche a fronte di problemi fisici e di altra natura. Innanzitutto è stata importantissima la conferma per Merih Demiral. Il difensore turco sembrava in procinto ad un ritorno verso la Juventus, dopo la stagione in prestito dello scorso anno. Invece, il classe 1998 è stato confermato proprio per ripartire da lui come perno centrale della difesa. D’altronde possiede tutte le caratteristiche che chiede Gasperini al suo difensore centrale.

Il capitano Toloi ha ancora tanto da dare per questa maglia è sembra essere ripartito meglio rispetto all’anno scorso. Mentre sulla sinistra o comunque, nel rimescolamento difensivo, abbiamo visto un nuovo giovane prendersi il posto nel reparto difensivo: Caleb Okoli. Difensore italiano classe 2001 è considerato dal suo allenatore come potenziale crack della stagione. In più troviamo il jolly Scalvini, altro giovanissimo, che può ricoprire tantissimo ruolo oltre a quello della difesa interpretando bene anche la gara in mezzo al campo.

“Quello che ci ha permesso i grandi risultati sono stati gli inserimenti dei nuovi acquisti e dei giovani. Le loro prestazioni fanno si che la squadra migliori nella sua consistenza e nel gioco. Nei risultati sarà difficile visti gli ultimi.”. 

Gasperini, intervista a Radio Rai.

RIVOLUZIONE A CENTROCAMPO


Ed è proprio dal centrocampo che possiamo dire, si è vista una rivoluzione più ampia. Forse il ruolo fondamentale per una squadra in grado di essere aggressiva e poi colpire con tanta qualità nella metà campo avversaria. Nelle fasce troviamo il nuovo acquisto Soppy sulla destra, Hateboer sempre presente dalla stagione 2017/2018. Mentre nella corsia di sinistra troviamo un’altra vecchia conoscenza come Joakim Maehle, che ancora non è esploso definitivamente dopo la sua prima buona stagione e dopo un grande europeo nel 2021 con la Danimarca. In questa stagione cercherà sicuramente il riscatto definitivo.

Altro giovane che spesso ha impiegato in entrambe le fasce Gasperini è Zortea. Ovviamente, manca la presenza sulla destra per l’infortunio di Zappacosta, ancora lontano dai campi. In mezzo al campo, troviamo, come definito da molti, il secondo allenatore della DeaMarten De Roon. L’olandese è alla sua settima stagione nel club bergamasco. Oltre che alla sua corsa e alla quantità che mette in campo, è un vero leader che guida la squadra in tutti i movimenti. Al suo fianco, è presente invece il giocatore che guida le geometrie, i tempi di gioco e si rende pericoloso sol suo mancino precisissimo col tiro da fuori.

 

Koopmeiners è il giocatore che tutti aspettavano a Bergamo. Quantità unità alla grande qualità del suo mancino, in grado di segnare con colpi dalla distanza o attraverso i rigori ed in grado di offrire palloni invitanti per i compagni. Di fatto, il tecnico dell’Atalanta ha messo fuori dall’11 titolare Malinovskyi per permettere al numero 7 di crescere. In questo momento, la mossa sembra dare ragione al tecnico. Come trequartista fisso troviamo quindi Mario Pasalic, in grado con i suoi inserimenti di rendersi parecchio pericolo per le difese avversarie.

LA SORPRESA IN ATTACCO


In attacco la rivoluzione non è avvenuta. Il duo colombiano Muriel- Zapata è rimasto a Bergamo. Duvan però, è ai box da quasi 2 mesi e solo adesso sembra in grado di ritornare per ritrovare la forma. La sorpresa maggiore della squadra possiamo trovarla proprio nel reparto offensivo di Gasperini. Ademola Lookman sta veramente superando le aspettative. In appena 6 partite ha realizzato 4 gol fondamentali che non fanno rimpiangere l’assenza di Zapata. Basti pensare che lo scarso anno l’attaccante ha raggiunto quota 6 gol in Premier League con il Leicester. Le sue qualità di velocità e tecnica si stanno sposando perfettamente al modo di giocare dell’Atalanta, che a differenza degli anni scorsi ha cambiato qualcosa dal punto di vista dell’atteggiamento e nel modo di interpretare le partite.

“Nonostante sia un ragazzo giovane è un ragazzo evoluto. Ha giocato nel Lipsia e in Inghilterra in Premier League. Quando è arrivato da noi ho notato subito che era un ragazzo evoluto che conosce il calcio. Si è inserito benissimo nel nostro sistema. Lo ritengo già inserito ed è un nostro punto di forza”.

Gasperini, intervista a Radio Rai.

 

IL GIOCO E LE STATISTICHE


Se pensiamo subito all’Atalanta, possiamo definirla come una squadra gettata ad un calcio offensivo, in grado di costruire tante occasioni da gol ma che sa concedere comunque qualcosa in difesa a discapito della grossa fase offensiva concepita dal suo allenatore. Quest’anno invece la musica è in un certo senso cambiata. La squadra rimane più bassa, sa quando attaccare con tanti uomini e colpire in contropiede con uomini veloci. Ad esempio, il tandem Muriel-Lookman sembra essere perfetto per questo gioco. Infatti, l’Atalanta aspetta più l’iniziativa dell’avversario in attesa di verticalizzare e costruire con pochi passaggi la palla gol. Un dato importante è quello relativo al possesso palla medio dopo 10 partite da parte dei nerazzurri: l’Atalanta si trova infatti al terzultimo posto del campionato col 45,44%. Per fare un esempio importante, il Napoli che fa del possesso palla la sua più importante arma si trova al secondo posto col 58,30%. Per goal conversion invece, quindi le palle gol create e poi trasformate, la Dea si colloca al secondo posto con il dato di 13,27 dietro solo alla Lazio con 18,52. Anche nella speciale classifica sulla precisione tiri nello specchio troviamo la medesima situazione.

Il riassunto di tutto ciò è che troviamo l’Atalanta cambiato nel modo di interpretare le partite. Ogni volta che quindi riesce a creare in pochi passaggi rischia di costruire qualcosa di importante e di saperlo sfruttare. Che sia questa la mossa decisiva per competere in questa stagione?

 

fonte numero-diez.com
By marcodalmen
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