09/04/2022 | 09.09
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L'Atalanta è la migliore in Europa da tre anni a questa parte

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Da tre anni l'Atalanta continua a dimostrare come Andrea Agnelli, con la sua frase sulla Superlega di inizio 2020, abbia sbagliato tempi e modiE anche senso, perché è ingiusto procedere per censo invece che per gioco espresso, piazzamenti e bravura. Perché i nerazzurri arrivano sempre avanti, dai quarti di finale di Champions League 2020, agli ottavi contro il Real Madrid, fino ai quarti ancora da concludere con il Lipsia in Europa League, avversario di tutto rispetto. Si può obiettare che la Roma possa andare più avanti in questa stagione, ma è tutto ancora da vedere. Ed è Conference League, dove l'avversario non è il Tottenham e nemmeno l'Olympique Marsiglia, bensì il Bodo Glimt.

La verità è che bisognerebbe chiedersi come mai l'Atalanta arriva sempre più lontano rispetto agli altri. La storiella del calcio più europeo rispetto agli altri è assolutamente vera. I nerazzurri non speculano sul risultato, cercano di fare sempre un gol in più, si adattano alla situazione e all'avversario ma sanno benissimo che anche chi gioca contro deve passare il turno e che quindi deve segnare, non basta difendere e cercare di fare gol in contropiede, come succede in Italia. Lo ha fatto benissimo il Napoli l'altro giorno e avendo più qualità dell'Atalanta ha poi vinto la partita, pur con qualche piccolo intoppo durante la gara. Spalletti tatticamente ha battuto Gasperini, studiandolo a fondo.

Anche Tedesco ha provato a fare la stessa cosa, ma senza snaturarsi. È un modo differente di approcciare, tra il difendere il fortino e provare a sfruttare il contropiede, oppure giocare a viso aperto e far saltare gli schemi perché la partita dice così. L'Atalanta ha semplicemente l'idea di non sottovalutare nessuno, né gli Young Boys né l'Olympiacos, sapendo che può perdere con loro, se lo fa, se non va a mille all'ora. Le altre invece pensano di vincere per censo, perché sono italiane e la Serie A è quella, tatticamente, più allenante. Il problema è che non lo è nel resto. Forse servirebbe un cambio di mentalità, come quello che ha dato Gasperini da tre anni a questa parte: l'Italia e le squadre italiane sono la periferia dell'Impero e dovrebbero pensare più a migliorarsi che non a credersi superiori.

fonte tmw.com
By marcodalmen
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