L'Atalanta vista da Cagliari
Un inizio lento, faticoso, che faceva presagire ad un’altra stagione nella tempesta. Cinque partite, una sola vittoria, quattro sconfitte e un penultimo posto dal quale allontanarsi al più presto. Tante, troppe le malelingue che, nell’alba di settembre, circondavano l’Atalanta e Gian Piero Gasperini e che, poco più tardi, si sarebbero trasformate in elogi.
GIOVENTÙ E TALENTO. Ci voleva calma e pazienza per raccogliere i frutti di un lavoro appena iniziato, Gasperini lo sapeva e la squadra, tra settembre e novembre, diede le risposte risposte sperate e conquistò otto successi e un pareggio. L’etichetta di sorpresa spazzata via, l’ingresso nell’èlite e nel mentre, sul campo, i baby prodigio (diciannove giocatori nati negli anni ‘90 e otto negli anni ‘80) facevano cadere come tessere di domino Torino, Napoli, Inter e Roma. Il Mago Gasp, con una pozione magica di gioventù e talento, è riuscito a trovare il bandolo della matassa e a prendersi la scena insieme ai suoi ragazzi. I quali, già nella sessione invernale di mercato, sono stati protagonisti di trasferimenti, come Gagliardini (trasferitosi all’Inter) e Caldara (di proprietà della Juventus); e altri, vedi Conti, Grassi, Kessié, Petagna e Spinazzola, nei taccuini delle big d’Italia e d’Europa. Attualmente, l’Atalanta occupa il sesto posto in classifica, distando di sole tre lunghezze dal quarto. Domenica, all’Atleti Azzurri d’Italia, un patibolo per tante squadre (sette vittorie, zero pareggi e tre sconfitte lo score casalingo), arriverà il Cagliari.
LA CAMALEONTICA DEA. Come un camaleonte, che muta il proprio aspetto per adattarsi all’habitat di appartenenza, anche l’Atalanta cambia in funzione dei momenti di una gara. La squadra di Gasperini, partendo col 3-4-2-1, ci ha abituato ad un passaggio al 3-4-1-2 o al 4-3-3. Lo schieramento ruota intorno ai movimenti di Gomez e Kurtic, che partono rispettivamente da destra e da sinistra e che spaziano sulla trequarti. Inizialmente fanno da supporto a Petagna, unico riferimento offensivo, poi lo affiancano e ancora Gomez, mentre Kurtic è l’unico trequartista, compone la coppia d’attacco. La manovra, indipendentemente dal modulo tattico, è caratterizzata da breve possesso con palla bassa che passa tra i piedi dei tre centrali difensivi e che deve portare, nell’immediato, alla verticalizzazione laterale, soprattutto sul lato sinistro, quello occupato da Gomez. Il Papu, come Kurtic, arretra, si accentra, gioca di sponda e permette ai compagni di completare la sovrapposizione. Il centrocampo, privo di un playmaker puro dopo l’addio di Gagliardini, fa valere il proprio strapotere fisico: Kessié e Freuler in mediana, ma anche Spinazzola e Conti da mezzali di lotta e di governo, attuano un feroce pressing e vengono aiutati da Petagna. L’attaccante, oltre a far alzare il baricentro col mantenimento della sfera, dà una mano in fase di ripiegamento. Questo il probabile undici anti-Cagliari, di cui non faranno parte Dramè e Konko (entrambi infortunati): Berisha; Masiello, Caldara, Zukanovic; Spinazzola, Kessié, Freuler, Conti; Gomez, Kurtic, Petagna
fonte tuttocagliari.net