20/05/2018 | 10.30
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Lazzari: “Dea tanta roba, ma i sardi hanno fame di Serie A”

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Il centrocampista bergamasco avverte: "Attenti soprattutto a Pavoletti. Di testa è micidiale, il più pericoloso del campionato"

Gli facciamo notare: e se ti fossi chiamato Lazzaric? Chissà che carriera avresti fatto… Proviamo a rilanciare: pensa se ci fosse stato un certo Lazzari, quest’anno nella semifinale di Coppa Italia contro la Juve, non sarebbe andata diversamente?

Lui (il doppio ex di Cagliari-Atalanta) sorride, sempre modesto, come quando giocava nell’Atalanta e a meno di vent’anni ha esordito in A: con la maglia nerazzurra 80 partite e 15 gol di cui ben cinque contro la Juve in due partite di Coppa Italia. Poi tre anni anche con il Cagliari, 99 presenze e 9 gol, di cui 8 nei primi due anni in rossoblù, con Allegri allenatore (“grande tecnico, indubbiamente diverso da Gasperini”).

La Coppa Italia? “Mah, magari contro la Juve entravo e facevo gol dopo 5′, chissà. Però quell’anno, nel 2005, abbiamo superato la Juve ma ci siamo fermati subito dopo, contro l’Inter”.

Quanto al paragone con gli stranieri, a volte più considerati di qualche italiano, Lazzari abbozza, ma non recrimina, lui che comunque ha pure giocato in Champions e in Europa League con Udinese e Fiorentina. E in maglia viola ha pure incrociato un certo Ilicic… “Ho giocato con lui a Firenze, sono contento di vedere che grande stagione ha disputato con l’Atalanta. Josip è fortissimo, uno dei calciatori più forti con cui ho giocato. Gli ho scritto, gli ho fatto i complimenti via whatsapp quando ha segnato la doppietta in Europa, a Dortmund. È un giocatore che può risolvere la partita in qualsiasi momento, potrebbe farlo anche domenica a Cagliari”.

Tra l’altro Lazzari ricorda un po’ Ilicic per il suo modo di giocare, forse lo sloveno è più… incisivo sotto porta? “Eh direi di sì. Però un po’ sì, ci assomigliamo, per il modo di stare in campo, quello un pochino ci accomuna”.

 Siamo alle ultime battute del campionato, che sfida sarà Cagliari-Atalanta? “Spero una bella partita, può succedere di tutto, abbiamo visto il Cagliari che è andato a vincere a Firenze ed è affamatissimo. Però l’Atalanta può sicuramente vincere, ha tante chances”.
 E ha voglia di Europa. “Eh già, fa un bell’effetto vederli giocare così bene. Poi l’Atalanta sempre e comunque è stata considerata una piccola, eppure vedi con quale personalità gioca in Italia, in Europa. È una bella sensazione per tutti i bergamaschi ed è il giusto premio per Percassi, per una società che lavora con un progetto serio. Anche perché dopo il quarto posto dello scorso anno sono di nuovo in Europa, vuol dire quanto è serio il lavoro che stanno facendo”.
 Magari un Gomez con qualche gol in più? E Barrow come lo vede? “Ma Gomez non lo discuto, ha disputato un grandissimo campionato, è sempre un trascinatore e ha segnato gol fondamentali. Barrow bene, è un giovane promettente, ha voglia di sfondare e di mettersi a disposizione della squadra. Però andrei piano con i paragoni…”.
 L’Atalanta vista da lontano (Lazzari quest’anno ha giocato e si è salvato con il Fano in Legapro) che effetto fa? “Mi ha colpito tutto l’organico, soprattutto hai la sensazione che tutti si esprimano con la stessa testa, con lo stesso spirito, difensori o attaccanti non importa. E che giochino contro una piccola o una grande, l’atteggiamento è sempre lo stesso, la squadra sa sempre interpretare la partita con aggressività, dando spettacolo”.
 E questo Cagliari che deve salvarsi? “Hanno fame, vogliono restare in A. Attenti soprattutto a Pavoletti che di testa è micidiale, il più pericoloso della serie A. Padoin? Lui è il talismano della squadra. Ma l’Atalanta è forte…”.
 In bocca al lupo ad Andrea Lazzari, esempio di serietà, che ora si gode le vacanze con la famiglia a Senigallia dove vive e poi… “Ho voglia di giocare, mica sono vecchio a 33 anni, se mi tengono resto volentieri al Fano”.

fonte bergamonews.it

 

By marcodalmen
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