Sotto le ciglia chissà...
Riprendiamo questo scritto dalla pagina Facebook De Andrè racconta l'Atalanta:
SOTTO LE CIGLIA CHISSA’… UN PASSO INDIETRO PER FARNE TRE AVANTI, INSIEME.
Quando si vuole testimoniare (e non giudicare) le vicende altrui, credo sia opportuno occupare un punto di vista alto sopra l’orizzonte da cui si possa osservare il reale quasi a volo d’uccello. Il pesce attraverso l’acqua non vede l’acqua. Bisogna sapersi distaccare dalla cose per vederle bene.
La forse eccessiva autocritica che mi caratterizza mi porta a condividere una frase letta da qualche parte in questi giorni: “Troppo facile da parte di chi non può, chiedere di rinunciare a chi potrebbe”. Io son tra quelli che non possono (..o non vogliono?…) e che chiede a chi potrebbe di non farlo. Ok, sarà anche facile ma continuo a credere che sia comunque giusto chiederlo. Chiedere, NON obbligare. Chiedere senza giudicare chi la pensa diversamente.
Il mio punto di vista è decisamente sopra l’orizzonte e assolutamente fuori dall’acqua quindi posso semplicemente e serenamente dirvi quale è il mio pensiero, senza sensi di colpa. Dopotutto la pagina è nata come serbatoio di pensieri, citazioni ed emozioni. Io non ho nessuna verità assoluta in cui credere e non ho nessuna certezza in tasca e quindi non la posso neanche regalare a nessuno. Va già molto bene se io riesco a regalarvi qualche emozione.
Penso che “Il segreto della sopravvivenza consiste nel non prendere mai decisioni”. Come una foglia che dorme all’ombra d’un ramo più alto con l’unico fermo progetto di restare viva. Prima o poi cadrà anche lei.
Faber ad un certo punto del suo percorso scrisse “Ebbi ben presto abbastanza chiaro che il mio lavoro doveva camminare su due binari: l’ansia per una giustizia sociale che ancora non esiste e l’illusione di poter partecipare, in qualche modo, a un cambiamento del mondo. La seconda si è sbriciolata ben presto, la prima rimane”. Come sempre parole che sanno riassumere perfettamente quello che mi passa per la testa in questi giorni. Ma intanto la rassegnazione sale, di pari passo con il dispiacere, lo sconforto, la delusione e il senso di impotenza. Se continuiamo su questa strada di divisione la netta sensazione è che alla fine vinceranno ancora loro, alla faccia di “Più forti di chi ci vuole morti” o di “voi non potete fermare il vento, gli fate solo perdere tempo”... giorni strani… complicati… contraddittori…. La lotta da collettiva diventerà individuale quindi si sarà persa una grande occasione per non far diventare ABITUDINE comportamenti che limitano la LIBERTA’. Per quanto mi riguarda il vento continuerà a soffiare sempre ma diventerà lotta singola che farà il solletico e risulterà pure ridicola.
Se non altro senza vento forte la foglia che sta dormendo e con l’unico progetto di non cadere resterà attaccata al ramo e non cadrà.
“Ho voglia di solitudine, la cerco. Sartre ha detto che vivere in solitudine ti risolve il problema di ordine morale perché gli altri non si devono prendere carico delle tue responsabilità. Io rovescio l’affermazione e dico che non ho voglia di prendermi carico delle responsabilità degli altri”
SOTTO LE CIGLIA CHISSÀ... UN PASSO INDIETRO PER FARNE TRE AVANTI.
✒️Pensieri liberamente presi da "Sotto le ciglia chissà"
Foto di Elisa