25/06/2020 | 18.15
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Le onde di un altro mare

A Drop Of Water Falling In Blue Water Macro - Fotografie stock e ...Devo farmi forza

Non è per niente facile ma devo evitare di perdere ore online come ho fatto stanotte. Siti porno? no, DEPPIU' come direbbero a Roma:

mi sono divertito a seguire gli sconquassi mentali provocati dall'ennesima mostruosa prova sul campo dei nostri.

Come un grosso sasso gettato in uno stagno ne ho seguito le onde per capire dove sarebbero andate a parare.

Vedete, per noi atalantini, nati con la maglia tatuata sulla pelle prima ancora che il Tone ce ne regalasse una vera appena venuti al mondo, è praticamente impossibile cercare di valutare in modo imparziale la nostra squadra attuale.
Troppo amore, affetto, desiderio ed orgoglio di vederla sempre primeggiare.

Allora ci si affida agli amanti del calcio terzi, quelli che seguono le partite e che nulla centrano con la nostra passione. Al limite si segue anche il tifoso avversario di giornata. Ma mai i nostri, perche' noi siamo malati sempre e comunque.

Cosi' è capitato che perdessi 3/4 ore stanotte dietro i riflessi in rete del nostro trionfo contro quel simpatico pacioccone di Claudio (si, proprio lui, il padrone della Lazio) non per desiderio di rivalsa ma piuttosto per capire cosa ci han visto gli altri nella nostra partita contro una pretendente al titolo e "per altri" intendo preferibilmente gli stranieri abitualmente non accecati dal tifo trasversale tipico delle nostre latitudini.

Apriti cielo.

"Tremendous", "una locura", "they play a different sport" (giocano uno sport differente), "a joy to watch" (una gioia vederli giocare), "ma deuxieme equipe" (la squadra cui tengo dopo la mia), "wunderbar" (magnifici) e via di questo passo.
In ogni lingua, in ogni dove. Siamo diventati una squadra di tendenza in tutta Europa e fuori. Come l'Ajax dell'anno scorso o il Leicester di qualche anno fa.

Anche i video sono pieni di ammirazione per l'Atalanta: piu' o meno una squadra venuta dal niente ad insegnare la buona gestione societaria, lo scouting sul mercato con limitate risorse e la gestione psicofisica e tattica di chi scende in campo.

C'è chi la paragona a Rocky e ci sta tutto per quel suo essere poco conosciuta e cosi' vicina alla sua gente ma anche per la tendenza ad attaccare sempre e comunque senza risparmiarsi e accettando la possibilita' di prenderle

Chi ne enfatizza la coerenza nelle sue rimonte con il motto "mola mia" ormai internazionalmente riconosciuto come simbolo della nostra lotta al Covid.

E mi fa sorridere il pensiero di quel giornalistucolo locale abituato ad inventarsi superlativi gia' quando si vinceva, che ne so, 1-0 a Bologna o 2-0 a Frosinone per non parlare delle lodi sperticate a prescindere ad ogni iniziativa societaria (ma questo è gia' un altro discorso).
Perche' il problema, con questa Atalanta, è che i superlativi sono finiti da tempo e per spiegarne la grandezza occorre evoluire e contorcersi in spiegazioni lunghe e complicate che, alla fine, sono solo un altro modo per esprimere la nostra gioia, la nostra ammirazione e la nostra riconoscenza di appartenere ad un club cosi' speciale.

Diciamo la verità e mettiamo da parte la ritrosia e il pudore tipico dei bergamaschi: stiamo vivendo gli anni piu' belli e probabilmente piu' importanti della storia atalantina da quando la societa' e' stata fondata. Dei risultati di oggi si parlerà per decenni e si ricordera' questo periodo con grande affetto e ammirazione

Ringraziamo chi l'ha reso possibile e non facciamo in modo che il nostro classico pudore bergamasco tolga grammi di gloria a questi giocatori e al loro mister. Se la meritano tutta, scolpita nella roccia a perenne memoria.

E il bello e' che ancora non sappiamo quando verra' scritto l'ultimo capitolo...

 

Calep
By staff
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