21/07/2020 | 11.40
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Le statistiche dell’Atalanta sono fuori scala



Il solito interessante articolo di ultimouomo.com

In una stagione atipica per il calcio italiano e non solo, in cui mantenere la continuità di rendimento è stato praticamente impossibile per via dell’interruzione dei campionati e le successive partite schiacciate ogni tre giorni, l’Atalanta ha rappresentato una delle pochissime certezze, per com’è riuscita addirittura a migliorare non solo i suoi risultati ma anche la qualità delle sue prestazioni. Nonostante il pareggio con l’Hellas Verona nell’ultima giornata, da quando è ricominciato il campionato la squadra di Gasperini è stata capace di raccogliere 20 punti sui 24 disponibili, ed è tuttora la miglior squadra per rendimento, a pari merito con il Milan. E c’è addirittura più di un rimpianto per i quattro punti lasciati per strada, soprattutto per via del 2-2 all’Allianz Stadium contro la Juventus dopo una prestazione maiuscola della “Dea”, che ha surclassato praticamente sotto tutti i punti di vista i campioni d’Italia.


 

Forse proprio quel pareggio, più delle vittorie, ci restituisce la dimensione della squadra nerazzurra, che ha ormai ampiamente varcato i confini della provincia per diventare una grande squadra del nostro campionato – la seconda qualificazione consecutiva alla Champions League è praticamente cosa certa – l’unica capace di soverchiare le granitiche gerarchie del calcio italiano. L’incredibile stato di forma dell’Atalanta è confermato anche dai numeri più grezzi: quello più emblematico è il numero di gol segnati, 94, con la simbolica quota 100 ormai a portata di mano: un risultato che avrebbe dell’incredibile, considerato che una squadra italiana non arriva in tripla cifra in campionato dalla stagione 1950/51.


 

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L’attacco di Gasperini ha fin qui accumulato 74,1 xG complessivi: la differenza di +12,9 tra gol fatti e xG non può unicamente essere un sintomo della varianza, ma è probabilmente anche un segno delle qualità realizzative ben sopra la media di un reparto offensivo che può contare su tre giocatori con oltre 0,75 gol senza rigori ogni 90 minuti: Luis Muriel (0,81), Duván Zapata (0,81) e Josip Ilicić (0,77) sono rispettivamente primo, secondo e terzo in Serie A in questa statistica. I nerazzurri eccellono anche nell’ultimo passaggio, con il “Papu” Gómez che guida il campionato in assist per 90 (0,54) e tre giocatori nella top-5 degli Expected Assist, e cioè Ilicić (0.36 per 90, primo in Serie A), Gómez (0,34, terzo) e Ruslan Malinovskyi (0,29, quinto).


 

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Il grafico mostra la linea di tendenza degli xG senza rigori generati e concessi dall’Atalanta. Se dal punto di vista difensivo il rendimento si è mantenuto pressoché costante, è evidente come la linea di tendenza della prestazione offensiva tenda verso l’alto, con un notevole nuovo passo in avanti in questa stagione.


 

Ovviamente ha aiutato molto anche la sessione di mercato estiva, che ha ulteriormente migliorato la dotazione di soluzioni offensive a disposizione di Gasperini, portando a Bergamo Muriel e Malinovskyi. Rispetto all’anno scorso la produzione offensiva (cioè il numero di Expected Goals medi prodotti a partita) è migliorata del 25% circa, senza però compromettere la stabilità difensiva, che è rimasta a livelli d’élite per il campionato, considerando che solo la Juventus (0,88 xG concessi per partita) e il Napoli (0,94) hanno avuto un rendimento migliore dell’Atalanta (0,99) in questa stagione.


 

Considerando anche il resto dei cinque principali campionati europei, solo tre squadre hanno fatto meglio dei 2,12 xG senza rigori di media dell’Atalanta, e cioè il Paris Saint-Germain, il Bayern Monaco e il Manchester City. D’altronde la squadra di Gasperini è al 97esimo percentile a livello continentale in questa statistica (questo in altre parole significa che solo il 3% delle altre squadre nei cinque principali campionati europei hanno fatto di meglio), nonché al 99esimo per tiri (18,8 a partita), al 98esimo per Expected Goals generati da calcio piazzato (0,43) e al 96esimo per i cosiddetti clear shots (4), cioè i tiri in cui c’è solo il portiere avversario a frapporsi tra l’attaccante e la porta. Insomma, è quasi impossibile trovare una squadra che arrivi in porta con la stessa facilità non solo in Italia, ma anche in Europa.


 

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Il grafico a radar riassume le principali metriche offensive di squadra e segnala come l’Atalanta sia a pieno titolo una delle migliori, se non la migliore, squadra in Europa.


 

Ad essere ancora più fuori scala è il dato sui cosiddetti “high press shots”, ovvero i tiri generati entro 5 secondi da un’azione difensiva: 5,18 a partita, per il 99° percentile a livello europeo nelle ultime stagioni. In Serie A, dove la media generale è di 2,04 a partita, nessuno si avvicina neanche lontanamente alla squadra di Gasperini (la Juventus è seconda a 4,33), ma anche le migliori squadre europee sono distanti: il Manchester City si ferma a 4,42 a partita, mentre il Liverpool di Jürgen Klopp non va oltre i 3,33 a partita.


 

L’intensità di gioco e la capacità di mettere sotto pressione gli avversari permettono all’Atalanta di tenere il pallone lontano dai propri 16 metri (non a caso è la squadra che in campionato concede meno deep completions, cioè i passaggi completati entro 20 metri dalla porta avversaria e dentro l’area di rigore), ma il pressing e la riaggressione sono armi tattiche che trascendono le fasi di gioco e consentono ai nerazzurri di dominare le transizioni e di conseguenza le partite. Paradossalmente, però, la “Dea” è solo nona in campionati per numero complessivo di pressures (cioè il numero di volte in cui un giocatore va in pressione) e quinti per counterpressures (ovvero il numero di volte in cui un giocatore va in gegenpressing, cioè va in pressione nei 5 secondi successivi alla perdita del possesso), dati esclusivi sul pressing raccolti da StatsBomb. Nonostante ciò, l’Atalanta recupera palla per effetto del pressing ben 34,15 volte a partite (+3 rispetto alla scorsa stagione), con solo il Bologna capace di fare meglio (34,44). I rossoblù sono anche l’unica squadra con un PPDA (letteralmente “passes allowed per defensive action”) inferiore ai nerazzurri (7,74 contro 7,92).


 

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Se non vediamo l’Atalanta tra le primissime posizioni delle classifiche dei dati sulla pressione è anche perché la squadra di Gasperini è divenuta nel tempo sempre più una squadra di possesso, con la percentuale stagionale salita al 58%. Su questo ha influito l’incredibile maturazione tattica del “Papu” Gómez, a cui viene consentita tantissima libertà di creare e di muoversi a beneficio della qualità in possesso della squadra. C’è da dire, poi, che il pressing e il gegenpressing avvengono molto in alto nel campo, a dirci di quanto sia esasperata la concezione di verticalità e intensità di Gasperini, con l’attività difensiva dell’Atalanta che si concentra mediamente a 46,90 metri dalla propria porta e il 48% delle pressioni nella metà-campo avversaria. Non è solo una questione di quantità, insomma, ma soprattutto di zone di campo, come evidenziato anche dal grafico sottostante.


 

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Il grafico dell’attività difensiva evidenzia le zone a più alta densità di azioni difensive. Si nota ovviamente come la maggior parte dell’attività sia concentrata tra il centrocampo e la metà-campo avversaria.


 

L’efficacia del pressing e della riaggressione dell’Atalanta è confermata anche dal numero di possessi in Serie A, quasi 200 a partita (per la precisione 197,65), più di qualsiasi altra squadra nel nostro campionato. L’alto numero di possessi è inusuale per una squadra che tiene molto il pallone come l’Atalanta e certifica che la squadra di Gasperini lo recupera spesso nei casi in cui lo perde. Nella veemenza con cui la Dea aggredisce gli avversari, quindi, non c’è sconsideratezza, ma una volontà quasi scientifica di dominare tutte le fasi di gioco e la cognizione di poter controllare il ritmo della partita sia con la palla che senza. Un concetto di calcio moderno e totale, che Gasperini continua a rinnovare aggiungendo nuove soluzioni tattiche. Il risultato quando si guarda una partita dell’Atalanta è che spesso si assiste di momenti di supremazia tale da sembrare incontrollabile. 


 

Oltre a questi dati, che l’Atalanta sia semplicemente una delle migliori squadre d’Europa lo dice anche ClubElo, sito gestito da Lars Schiefler che utilizza il sistema Elo, lo stesso impiegato dalla FIDE per calcolare la forza relativa di un giocatore di scacchi, per calcolare ranking storici delle squadre di calcio europee. Indipendentemente dalle sue effettive applicazioni pratiche, il sistema permette di visualizzare in maniera immediata i progressi nelle ultime stagioni dell’Atalanta, che, oltre ad aver raggiunto il valore più alto fatto mai registrare nella storia del club (1846), è da poco entrato anche nella top-10 mondiale. È l’unica squadra italiana ad esserci al momento, insieme alla Juventus.

 

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Con l’obiettivo in campionato già centrato, l’Atalanta ha tutte le carte in regola per continuare a stupire in Champions League, competizione in cui affronterà il Paris Saint-Germain il 12 agosto. E per quanto può sembrare assurdo, oggi sarebbe fuorviante utilizzare per l’Atalanta ancora l’etichetta di “mina vagante”.

By marcodalmen
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