15/03/2020 | 11.15
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LE TERMOPILI

Sto seguendo l'emergenza dalla TV. Non dovrei farlo: l'altro ieri ho visto un servizio de La7 dove si descriveva molto bene lo stato di fatale passivita' di alcuni ospedali calabresi che aspettano il Nemico a braccia conserte o mani alzate. Ieri sera uno speciale di Rete4 con intervista al pacioso Verdone che, dalla sua casa di Roma, descriveva tranquillamente i piccoli cambiamenti di abitudini che stiamo tutti subendo.
Idiozie, stupidità, omissioni, mancata presa di coscienza da parte del resto d'Italia su quello che stiamo vivendo in Lombardia, in particolare a Bergamo e Brescia. Poi ho saputo delle mascherine non omologate provenienti da Roma e la delegazione cinese in visita, ma allo Spallanzani sempre di Roma

Ieri la Protezione Civile ha detto che tra i deceduti per il virus l'80% ha un'eta' media di 80 anni e 3 su 4 sono maschi. Per lo piu' stanno uccidendo i nostri nonni, qui in Bergamasca, quegli Alpini che in passato hanno buttato il cuore oltre l'ostacolo ogni volta che qualche calamita' coinvolgeva la nostra Nazione.

Discendenti di quei Bergamaschi che costituivano il nerbo delle forze garibaldine che liberavano il nostro Meridione, o che da soli decidevano di proseguire il lavoro mentre si costruiva la funivia del Cervino quando il termomentro scendeva oltre una certa soglia. Oppure che contribuivano allo sviluppo di Genova con la forza delle proprie spalle.

E cosa stiamo avendo in cambio?: la solidarietà dei nostri connazionali che, perlopiu', fanno i FlashMob ai balconi riscoprendo l'artista circense che è in loro. E poco altro ad esclusione di molto personale paramedico da fuori che non ringrazieremo mai abbastanza. I veri eroi di questa tragedia, che stanno pagando con le loro vite.

Anche noi abbiamo ricevuto diverse email. Alcuni ci chiedono di promuovere una raccolta fondi, altri di aiutarvi a passare il tempo raccontandovi della storia atalantina, di aneddoti e circostanze. A questi secondi vorrei gentilmente consigliare di posare almeno un piede sul nudo terreno invece di continuare a svolazzare in aria nei dintorni nella Luna, per non dire altro.
Ai primi ribadisco che, da solo sito paragiornalistico 'devoto' al mondo atalantino, non abbiamo strutture tali da gestire una raccolta fondi, al di là di quello che spiego sotto. Oltre al fatto che abbiamo una famiglia e dei cari, anche anziani e con altre problematiche, da tutelare piuttosto che aggiornare il sito (cosa che comunque faremo, nel frattempo)
Per quello ribadiamo che la cosa migliore e piu' veloce (perche' non c'e' tempo da perdere) è quella di devolvere donazioni all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, alla canna del gas ormai da giorni. Questi i dati che abbiamo gia' pubblicato:

 

AZIENDA SOCIO SANITARIA TERRITORIALE GIOVANNI XXII

Cod. IBAN : IT52Z0569611100000012000X95

 

Questo virus non guarda in faccia a nessuno ma ha casualmente colpito le aree piu' generose e produttive di questo conglomerato di genti che abita lo Stivale.

E' come se l'Invincibile armata persiana di Serse avesse scelto di confrontarsi con gli Spartani, il nerbo degli eserciti federati dell'Antica Grecia.

"Ricorda chi eravamo", come si dice nel film, da Leonida al suo luogotenente. Cioe' ricorda agli altri come abbiamo combattuto e per chi siamo morti. E comportatevi di conseguenza imparando ad usare il sangue versato per voi.

Non verremo sterminati noi Bergamaschi insieme ai fratelli Bresciani, nemmeno nei piu' pessimisti racconti di fantascienza un epidemia arriva a "spianare" una regione. Subiremo perdite, e solo Dio sa quante, tra le categorie civili che sopra ho citato.
Gente che sta morendo per asfissia, con i polmoni che lentamente si spengono, in una morte orribile. Vi basta?
E allora? non si molla un centimetro, non si molla un cazzo!, è la nostra Storia e non abbiamo mai aspettato nessuno per risollevarci.
Pero' se nessuno ci dara' una mano in futuro ce ne ricorderemo e faremo i conti.

Come sito scrivero' a breve ai massimi dirigenti atalantini. Non l'ho mai fatto ma è una delle poche cose che posso fare. Speriamo di riuscire ad istituire un'asta con cimeli nerazzurri, mai come in questo momento la nostra maglia è tanto prestigiosa e noi tanto conosciuti, è il momento di sfruttare la cosa tanto piu' che lo faremo per la nostra gente e non e' tempo di aspettare burocrazia e quant'altro.

E' il tempo di muoverci, le parole stanno a zero.

#MOLAMIA

#MOLAMAI



Calep

Ci scusiamo con i seguenti autori

- Video di Paolo Cavagna - Testo Teo Scarpellini e Roberta Frigeni
perche' non tutti hanno Facebook e il loro video stupendo è raggiungibile solo in quel social.
Se volete complimentarvi direttamente con l'autore QUESTO è il link
 
 
By staff
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