Le tre verità del Gasp by Albo
Nella conferenza stampa del post partita di Atalanta-Pordenone Gasperini è uscito allo scoperto su più fronti, e questa volta non a mercato chiuso, ma in una sessione che ancora potrebbe regalarci grosse sorprese. C’è chi rimane scettico di fronte alle sue esternazioni e chi invece impassibile, forse pensando che sia un grosso bluff nei confronti della società, ma in attesa di ingaggiare un esperto della comunicazione non verbale per capire le intenzioni del tecnico, proviamo solamente a “fidarci” delle sue parole, secondo il sottoscritto non così lontane dalla verità.
CIAO JOSIP- Primo punto, la telenovela Ilicic, ormai giunta definitivamente ai titoli di coda, con un finale già scritto. Raramente in 6 anni Gasp si era sbilanciato così tanto in chiave entrate e uscite, ma con lo sloveno non poteva che essere più esplicita la situazione. “Ha chiesto lui di cambiare aria al termine della passata stagione, si sta allenando per una nuova squadra (Milan)”. Una frase chiara e concisa che non necessita di ulteriori spiegazioni. Il passato non si dimentica, il futuro non vedrà più accostati i nostri colori al genio sloveno, ma è il presente che conta, e c’è la consapevolezza di lasciare la sua eredità in ottimi piedi.
LARGO AI GIOVANI- Da giocatori subito pronti all’improvvisa voglia di allenare giovani virgulti da coltivare. In un anno sembra che Gasperini abbia totalmente cambiato la visione delle cose, riallineandosi con la storica filosofia societaria, per i più scettici un ironico e per niente convinto ritorno ai vecchi valori che al contrario celano un malcontento generale per le vicende di mercato. Sono tutti innocenti fino a prova contraria, e anche in questo caso è prematuro giudicare le parole del Gasp intuendo ciò che non ha voluto dire, anziché concentrarci su quello che ha detto, per il sottoscritto molto più interessante. Piccoli diventa un punto fermo di questa squadra, il vero vice Zapata per qualità, fisico e maturità. Ha tutte le carte in regola per sbocciare, e Gasp lo ha intuito da tempo. Un innesto gratis, della propria “cantera”, che quindi escluderebbe un investimento esoso per un Boga di turno che probabilmente non partirebbe primo nelle gerarchie. Analoga considerazione per i vari Del Prato, Da Riva e Scalvini. Non i vice De Roon dei sogni forse, ma giovani di prospettiva che fanno al caso del Gasp, che soprattutto piacciono al tecnico di Grugliasco, e tanto basta come requisito minimo. Riassumendo il tutto con una domanda, vale la pena spendere subito 30-40 milioni per un singolo quando sai di avere in casa risorse dal valore ampiamente maggiore? Ai posteri l’ardua sentenza, o meglio, a Gasp la decisione.
NODO ROMERO- “Se parte Romero, abbiamo Lovato”. Sembra tanto una considerazione scontata, stizzita, ma Gasp crede veramente al valore dei nuovi innesti. Probabilmente alla fine la società rimpolperà la difesa date le partenze di Caldara e Sutalo, ma il Demiral o il Botman di turno si riveleranno solo accostamenti di mercato senza né capo né coda. Anche in questo caso basteranno i soli Lovato e Ahmedzozic (da non escludere ora) per sostituire il Cuti? Solo il Gasp lo sa, e la piena fiducia che Percassi e il popolo nerazzurro ripongono in lui è una gran bella verità.
By Otis