19/03/2021 | 16.15
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L'eredità Real(e)



Il ricordo di Madrid comincia ormai a sbiadire, non sarà una delle prestazioni che verranno ricordate fra le migliori  della gestione Gasperini sia in campo che in panchina sono stati commessi errori che contro squadre di questo livello portano sempre alla sconfitta. Lo si era detto, la migliore Atalanta potrebbe farcela, non è stata la versione sfavillante di altre occasioni. Mi sembra di essere tornato indietro di alcuni anni quando in campionato facevamo buone prestazioni contro le squadre più forti ma regolarmente per esempio contro la Juve (giusto per dirne una) pur giocando anche bene venivamo puniti da squadre ciniche che ti lasciano giocare ma non ti concedono granché. Nella circostanza di martedì, almeno personalmente, non ho neppure il rimpianto di avere meritato ma non avere raccolto come invece capitava nel periodo a cui facevo riferimento prima.
La situazione è molto simile ma, mentre prima accadeva a livello nostrano, ora avviene "all'università".
Tutti gli 11 schierati dal Real e da squadre di questo livello, valgono  i migliori delle squadre come la nostra.
Mi spiego meglio, se all'Atalanta togli i due tre migliori al top diventa una buona squadra che compensa fin dove può arrivare con l'organizzazione del gioco. Se al Real due o tre giocatori non rendono al meglio ce ne sono altri 8 che, anche senza fare cose fenomenali, sono una spanna sopra gli avversari. Mi rendo conto che è una riflessione banale ma è la base per quello che seguirà.
Al ritorno il Real ci ha lasciato fare per poi approfittare delle nostre distrazioni, se avessero avuto bisogno di fare risultato con la proprietà e precisione di palleggio credo ci avrebbero potuto mettere alle corde.

Veniamo a quella che nel titolo definisco l'eredità lasciata dallo scontro con gli spagnoli. Quale è il passaggio successivo per  la nostra crescita ? E' davanti agli occhi di tutti che, causa budget, il nostro destino sia quello di vendere in ogni stagione, almeno uno dei migliori all'anno e di rimpiazzarlo con un buon giocatore con possibilità di esplodere. Per arrivare ai vertici sappiamo tutti che non bastano i soldi (il PSG è arrivato alla finale di CL dopo almeno un decennio di iniezione di centinaia di milioni di euro) ma devi avere un progetto, una solida base economica ed una lungimiranza e competenza nell'assemblare quello che il mercato offre.

Quali sono le nostre possibilità allora? Gasperini lo dice sempre si può continuare a migliorarsi e questo può avvenire sicuramente ma mentre i primi step sono stati abbastanza veloci, man mano che vai verso il vertice questa velocità si riduce costantemente. Per continuare con questa crescita devi bazzicare con continuità gli avversari che ti permettono di crescere e le sfide con Liverpool, City e Real sono state molto importanti in questo processo. Non so se arriveremo mai alle vette del calcio europeo, per ora mi accontento del calcio italiano ricordando sempre che la scarsa competitività del movimento nostrano limita il processo di crescita, per ambire a salire la qualificazione alla CL ed anche un girone come quello di quest'anno sono carburante prezioso.

A latere di questa riflessione una considerazione, quando vendiamo giocatori in Italia andiamo a rafforzare dirette contendenti ma questo avviene perchè, probabilmente, abbiamo venduto giocatori che non hanno avuto ancora una sufficiente visibilità o che non vengono considerati di un livello adatto ai tornei più competitivi (Inghilterra, Germania e Spagna).
Tralasciando la vendita del Papu che ha connotazioni particolari, i giocatori che abbiamo venduto all'estero negli ultimi anni sono stati De Roon (a una squadra poi retrocessa), Castagne (ad una squadra di medio alta classifica e costretti da un contratto in scadenza) ed infine Diallo, una giovane promessa che può e probabilmente farà molto bene. Il prezzo è stato folle per il mercato italiano in generale. Giusto per fare il raffronto con l'altro gioiello delle giovanili ceduto in Italia, Kulusewsky con qualche apparizione in maglia nerazzurra ed un mezzo campionato di ottime prestazioni a Parma, è stato ceduto per circa 10 milioni di meno, non considero reali infatti le valutazioni date alla contropartita tecnica.
Per dirla tutta, se a Percassi arrivasse una offerta stratosferica per Muriel o Zapata li venderebbe ma nessuna squadra fra le Top ha ancora bussato alle nostre porte segno che, nonostante il cammino superiore alle aspettative, non ritengono che fra i nostri ci sia qualcuno per cui fare un investimento.
Il pezzo più pregiato in questo momento, in rapporto alle aspettative ed al rendimento, è Robin Gosens che si sta confermando per il secondo anno a livelli notevoli coi numeri ed intelligenza tattica, forse Muriel gli va vicino ma per età e minutaggio non dovrebbe rientrare ancora nel mirino  dei top club europei. Temo che il nostro panzer riceverà offerte interessanti (qualche voce si è già sentita) ma che se proprio dovesse andarsene sia per un campionato diverso da quello italiano.
By brignuca
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