Lettera al sito : "Ai bergamaschi non atalantini"
Che peccato.
Ci pensavo stanotte, durante i risvegli notturni di mio figlio.
Manca ancora un mese, ma in pieno stile leopardiano da "sabato del villaggio", l'attesa ce la stiamo godendo forse più di quando accadrà, se accadrà...
Ripenso a questi quasi 30 anni di attesa d'Europa, e ne vado ancor più orgoglioso.
Non vivrò mai "triplete" o semifinali di Champions, ma mi accorgo di vivere con più entusiasmo, passione, senso di appartenenza, orgoglio.
Orgoglio.
Da quell'ultima apparizione in Uefa, sono passato da una pubertà appena iniziata, all'essere un padre che non vede l'ora di infondere questo orgoglio a mio figlio.
E quanto ne è valsa la pena!
Edoardo, quasi due anni, quando vede il simbolo della Dea, sorride e dice "Atalanta", e così sorrido anche io.
Siamo bergamaschi atalantini.
Chi non lo è non capisce il perché siamo così "sospesi" in questo periodo.
Che peccato non esserlo.
Stefano P.