07/11/2019 | 19.00
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Lettera al sito: "E io lo so perché non resto a casa!"

Il cambio in ufficio tra i colleghi stupiti per la divisa da Atalanta.
La cena veloce alle 3 torri con l'amico di sempre che lavora lì.
L'andata in metropolitana mischiati con i tifosi del City gareggiando a chi canta più forte i suoi cori.
I complimenti degli inglesi: "you don't play as an italian team" (non giocate come una squadra italiana) "you're the best team we have seen in Manchester this season" (siete la squadra migliore che abbiamo visto a Manchester ques'anno).
E poi 30 minuti di sofferenza pura. La gioia e la grinta dopo il rigore sbagliato dai citizen. La ripresa di convinzione nel cantare per sostenere la squadra.
Il boato al gol di Pasalic e il gran tifo per tutto il secondo tempo.
L'entusiasmo e la gioia negli occhi del piccolo Leo.
L'Atalanta che schiaccia i campioni d'Inghilterra, che perdono tempo come l'ultima delle provinciali.
E poi il ritorno alla macchina in una metropolitana festante che canta per la Dea.
Certe serate restano vive per sempre e quella di ieri è una di quelle.
E io lo so perché non resto a casa!

 

Paolo_trei

By staff
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