03/10/2019 | 20.00
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Apologia del posto libero

Domenica finalmente potremo vedere la nostra nuova casa. Una casa che si preannuncia bellissima, all’avanguardia e dal forte impatto per chiunque la vedrà. Ma penso sia bene ricordare che il fascino della curva non possa essere unicamente ascrivibile ad una struttura, ma soprattutto a chi la frequenta e la vive. Ultras e gente comune, tutti accomunati dalla sviscerata passione per la nostra Atalanta.

E chi la vive porta con sé decenni di storie, tradizioni, usanze, riti e quant’altro.

Situazioni che dovranno essere mantenute anche nella nuova struttura. In curva si canta e si partecipa attivamente allo svolgimento della partita. In curva si va per stare in compagnia, per partecipare attivamente, per condividere la propria passione con altre persone innamorate come me della Dea. In curva si sta seduti solo ai lati. In curva non esiste il MIO posto. Esiste la propria zona in cui di solito si vede la partita, attorniati sempre dalla stessa gente, della quale spesso non si conosce il nome, provenienza, estrazione sociale o situazione personale, ma con cui si condividono emozioni impareggiabili. Nonostante non ci siano mai stati posti fissi, le facce erano sempre le stesse, negli stessi posti. E se arrivava qualcuno di nuovo, ci si spostava di un passo e si faceva spazio.

Da qualche mese sento gente che parla di posto fisso, di diritti acquisiti con l’acquisto dell’abbonamento. E di voler di chiamare lo stewart se qualcuno usurpasse il seggiolino, o addirittura di voler passare alle mani.

Io penso (e ne sono sicuro) che sia impossibile cambiare le usanze da un giorno all’altro, peraltro a tavolino. Ci vorrà tempo e pazienza. Nessuno aveva esattamente presente il posto scelto o assegnatogli al momento della sottoscrizione dell’abbonamento. Ci sono decine di amici che non sono riusciti a fare l’abbonamento contemporaneamente e si troverebbero sparsi qua e là. E lo stesso varrebbe per le compagnie che erano abituate ad incontrarsi in curva.

Ricordiamoci che è sufficiente che UNA persona cambi il proprio posto, per creare un effetto domino che potrebbe coinvolgere l’intera curva.

Qualcuno ha occupato il “tuo” posto? Spostati di un paio di posti e stop. Pian piano, con la calma, ci si assesterà, così come eravamo assestati prima. Ma non si può pretendere di farlo da un giorno all’altro. Si deve usare il buonsenso.

Io ad esempio quest’anno ho rinnovato il mio abbonamento, scegliendo un posto più o meno nella zona in cui andavo lo scorso anno. Lo stesso hanno fatto i miei amici, con il problema che nessuno di noi lo ha fatto in contemporanea, e quindi i nostri posti sono vicini (stesso settore e stessa fila), ma non consecutivi. Quindi dovremmo stare ognuno a debita distanza? Fossimo al cinema oppure a teatro, dove si assiste passivamente ad uno spettacolo, potrebbe anche andare. Ma sapere di stare separati per tutta la stagione, proprio no. E come noi, moltissimi altri.

In più io ho un problema aggiuntivo. Quest’anno finalmente sono riuscito a fare l’abbonamento a mio figlio di 9 anni. Essendo per lui la prima volta, ho dovuto aspettare la fase di vendita libera, durante la quale “sulla carta” erano rimasti disponibili solo i posti ai lati della curva. Avendo io già fatto l’abbonamento nella zona di centro-sinistra, dovrei lasciarlo da solo dalla parte opposta alla mia? Oltre ad essere una situazione penosa, sarebbe anche ai limiti della legalità, viste le mille paranoie che la legge impone ai genitori verso i figli di una certa età. Quindi? Quindi io e mio figlio staremo insieme, con il gruppo dei miei amici, più o meno nella zona in cui eravamo prima. E se qualcuno recriminasse il suo posto, gli diremmo di spostarsi di un paio di posti, che non muore nessuno.

Oppure, ad esempio, cosa succederà nelle zone “di confine”. Perché in quale fila esattamente si comincerà a stare seduti e dove in piedi? Lo si sapeva già al momento della sottoscrizione? Se tu vuoi stare seduto e tutti al tuo fianco stanno in piedi (oppure viceversa), cosa fai? Anche qui ci si dovrà muovere con il buonsenso e spostarsi di qua o di là a seconda delle preferenze, senza impuntarsi con il proprio posto.

Perché c’è posto per tutti, e non è che se uno ti “porta via il posto” tu dovrai tornartene a casa! C’è posto per tutti e godiamoci lo spettacolo di questa Atalanta.

 

 

By staff
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