Buongiorno sito,

innanzitutto vi faccio i complimenti per i vostri contenuti sempre molto interessanti e utili per gli atalantini come me che da tanti anni vivono lontano da Bergamo.

Ho lasciato la Val Brembana quasi 20 anni fa per trasferirmi a Padova dove vivo con la mia compagna e mia figlia Anita di 7 anni.

Anita per ora ha un tiepido interessamento per l’Atalanta più che altro perché vede il papà fare un tifo scatenato quando ci sono le partite…diciamo che se anche si dichiara atalantina non è ancora scoppiato l’amore vero e proprio per la Dea.

Per questo motivo ho deciso di regalarle la sua prima trasferta in quel di Udine sabato prossimo: mi piacerebbe che questa esperienza, il ritrovarsi nel settore ospite a incitare a squarciagola la propria squadra oltre il risultato, la tensione della partita, l’atmosfera dello stadio resti tra i suoi ricordi più belli. Abbiamo preparato anche un due aste per l’occasione che recita così: Di padre in figlia…FORZA DEA!

I ricordi più vivi ed emozionanti che ho dell’Atalanta e di Bergamo sono paradossalmente legati a sconfitte o momenti tristi che però hanno cementato ancor di più il mio legame con la Dea: la semifinale persa con il Malines e lo stadio strapieno molte ore prima dell’inizio della partita; l’addio al calcio giocato di Stromberg; la partita con il Vicenza in casa dopo la morte di Chicco Pisani; la retrocessione in B dopo la sconfitta contro la Roma con la curva che applaudiva giocatori ed allenatore per il loro impegno.

In questi ultimi anni stiamo vivendo momenti incredibili e risultati insperati, ma vorrei che Anita imparasse che essere atalantini (ed essere veri sportivi) significa andare oltre il risultato, significa dare sempre tutto in campo, che senza sacrifici non esistono successi e che essere squadra significa dare sostegno sempre anche sugli spalti specialmente quando si è in difficoltà o quando si perde.

Un caloroso saluto a tutti gli atalantini…ci vediamo a Udine e FORZA ATALANTA!

Matteo e Anita