05/04/2017 | 12.00
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Lettera al sito : "Effetto Atalanta"

Ho i brividi.

Ho i brividi perché, generalmente, la nostra generazione vive poco nel presente.

Di solito ci si crogiola pensando ad antichi fasti, che seppur vissuti in prima persona, nulla sono in confronto a questo incredibile presente.

Spesso ne parlo a casa, a bassa voce, come se la scaramanzia volesse prevalere sulla ragione.
Ma, per noi di Bergamo, atalantini dalla nascita, questo sarà in ogni caso un anno da raccontare ai posteri.
Ecco, ho i brividi perché mi rendo perfettamente conto che devo vivere il presente cercando di fissare nella mente, anche tramite questo diario di bordo, più emozioni possibili. Gli abbracci con mio papà allo stadio, mai forti come quest’anno, le vittorie in trasferta passeggiando, fino anche alle scoppole vissute in prima persona a Torino e a Milano.
Ma questa annata verrà ricordata come la più bella di sempre.
Immagino che fra 50 anni se ne parlerà con la superficialità dei numeri, di chi non l’avrà vissuto in prima persona.
Ma troverà testimonianze ovunque. Sappiate che i brividi ce li avevamo davvero.
Una città, una provincia intera che vive di Atalanta, che si stropiccia gli occhi ad ogni azione.
Ogni atalantino in questi mesi non riesce a godersi nessuna altra partita di calcio in Italia.
Al di là di come finirà il campionato, NESSUNO gioca come la Dea. Nessuno.
Tutte le partite degli “altri” appaiono noiose, ed incredibilmente non è una sensazione “di pancia”, ma pura razionalità.
Non importa come finirà il campionato, quest’anno ci sono i brividi.

 

 Stefano Pagnoncelli

By staff
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