Lettera al sito: "Una giornata quasi perfetta"
Sono Marco, tifoso dell’Atalanta sin da piccolo, ma proveniente da Spoleto in provincia di Perugia.
Vi avevo già scritto tempo fa per raccontare la mia passione per la Dea ma questo è il racconto di un’emozione unica fino ad ora mai provata prima.
Insieme ad altri 6 miei amici, 4 ragazzi e 2 ragazze, siamo venuti a Bergamo per assistere alla gara contro il Milan. Da gennaio avevo programmato questo viaggio e più passavano le giornate, più avevo il sentore che sarebbe stata una gara speciale!
Entrati allo stadio poco dopo le 18:30 ci accomodiamo nei distinti in un clima fantastico e festoso, tutto stava procedendo perfettamente: stadio pieno, tifosi entusiasti, atmosfera personalmente mai vista prima… poi il gol di Conti, rischio di cadere di sotto dalla gioia, la rete nel finale del Milan che inizialmente un po’ ci lascia l’urlo strozzato in gola ma poi la grande festa in città x una qualificazione straordinaria in Europa raggiunta con merito.. vengo allo stadio ormai da diversi anni ma non avevo mai provato emozioni come quella sera, indimenticabili!
Vorrei però soffermarmi solo su un piccolo “incidente” accaduto nel primo pomeriggio. Cercavamo una fermata per prendere il bus per salire in città alta poiché i miei amici non erano mai stati qua (premessa: nessuno dei 6 sono tifosi né di Atalanta né del milan né mai stati a vedere una partita allo stadio, erano solo venuti per accompagnarmi e curiosi di passare un week-end in una città mai vista prima).
Acquistiamo i biglietti nella tabaccheria sotto la tribuna creberg ed un gentilissimo signore in bicicletta ci indica la fermata al dì la della strada. Ci dirigiamo verso questa fermata, io ero il primo ad attraversare, quando vengo avvicinato da un ragazzo con addosso la maglia della curva nord e mi chiede cosa stavamo cercando.
Rispondo tranquillamente che stavamo cercando la fermata del bus per salire in città alta, subito dopo ci fa una serie di domande a raffica del tipo “da dove venite?” “avete i biglietti?” “in che settore?” “ma cosa siete venuti a fare?”, tutte con spiccato accento bergamasco (comprensibile, per carità, ma faccio spesso fatica a capire purtroppo).
Immaginando che lui sospettasse di avere di fronte tifosi milanisti gli dico comunque con sincerità che avevamo i biglietti in distinti nord e che venivamo da Spoleto ed io sono tifoso dell’Atalanta, anche se mi sembrava superfluo dirlo visto che avevo maglia, cappello e bracciali tutti nerazzurri; non avevo intenzione di far finta di non esserlo visto che stavo dicendo la verità ma evidentemente non convinto di quello che gli avevo appena detto, ci da una spallata e ci dice cose in bergamasco stretto che sinceramente non saprei dire cosa.
Mi giro e sbucano da non so dove altre persone che ci guardano con un fare sospetto, a quel punto capisco che la situazione può diventare pericolosa, invito i miei amici con una certa fretta a riattraversare la strada e cercare una fermata da un’altra parte.
Per fortuna non ci hanno seguiti e siamo riusciti poi a goderci la giornata come già descritto sopra. Non è la prima che vengo visto con sospetto da alcuni tifosi, capisco che sentire un accento completamente diverso dal vostro può creare “curiosità” ma dispiace subire un trattamento del genere dopo aver preso 2 giorni di ferie, 1000km in 24h per andare a vedere la propria squadra del cuore.
Sapete sicuramente che ci sono tanti tifosi Atalantini sparsi in Italia anche se non sono bergamaschi ed io mi sento un grandissimo tifoso della Dea e continuerò ad esserlo per il resto dei miei giorni, sicuramente questo ragazzo si è insospettito non sentendo la stessa sua cadenza nel parlare ma partire prevenuti a prescindere non credo sia una buona cosa… ma sempre e comunque forza Atalanta!!
Marco