Lettera al sito: la Dea sulla pelle
Ciao scecc,
Ho sempre fatto i tantissimi tatuaggi che ho, per me , per il significato personale che hanno, ho fatto lo stesso per commemorare le emozioni, la rivincita o rivalsa che dir si voglia, della vittoria della coppa.
Sì, è stata anche questo, una sorta di rivalsa a tutti gli sfottò, a tutte le battute che da decenni mi sento dire in merito alla mia fede calcistica, non me ne sono mai curato molto come per altre malelingue della vita comune ma mi son reso conto ascoltando questa frase del grande Ravasio che ringrazierò per sempre, beh che in effetti è stato come sfanculare tutti coloro che hanno sempre detto male della Dea, da ragazzino non tifare i gobbi o le milamesi era inconcepibile ai più, erano gli anni 80 e poi crescendo, con le varie retrocessioni e molto altro, era in continuo esser presi in giro anche se la fede non è mai venuta meno, anzi.
Insomma ora poi che vivo in un'altra provincia, un continuo gufarci con la loro quasi assoluta certezza della nostra eliminazione, come con il Liverpool prima e poi contro gli imbattutti Tedeschi, una goduria senza fine, un' emozione indescrivibile, una rivalsa attesa da decenni, che dopo 55 anni, e' arrivata rendendo tutto magico, unico, indimenticabile.
Grazie mille.
Ivanorso