14/04/2021 | 21.30
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Lettera al sito: Un calcio al calcio dei mediocri



Le accuse mosse al Gasp in seguito al controllo antidoping, se confermate, rappresentano bene la reazione, a volte eccessiva e spropositata, di chi sta scrivendo una pagina di storia (in questo caso storia del calcio) e si sente avversato da un sistema che cerca in tutti i modi di preservare lo status quo.

Se il Gasp ha davvero insultato l’ispettore dell’antidoping ha esagerato. Come aveva esagerato il Mondo con il suo “bastardi a casa”! urlato alla luna nella notte in cui, grazie a una prodezza di Fabio Gallo, la sua Atalanta aveva schiantato la Juventus della triade. Così come aveva esagerato Brian Clough nel non voler parlare con i “cheating bastards” (giornalisti italiani) e nel mettere in dubbio il coraggio dei soldati italiani, dopo che, nel 1973, gli era stata letteralmente scippata la semifinale di Coppa dei Campioni sempre contro la Juventus.

Emiliano Mondonico, Brian Clough e, adesso, Gianpiero Gasperini. Tre allenatori che hanno scritto, o stanno scrivendo, pagine di storia del calcio. Le pagine più gloriose, quelle in cui i più deboli (gli indiani, come amava dire il Mondo) sfidano e battono i più forti. Pagine a cui quasi mai viene data la giusta enfasi.

Winston Churchill, uno che la storia con la “S” maiuscola l’ha scritta veramente, usava dire che “un uomo di carattere è sempre di carattere difficile, perché poco malleabile e manovrabile dai prepotenti”. Una spiegazione perfetta alle reazioni eccessive dei tre allenatori di carattere.

E qui vengo al punto. Se Gasp ha sbagliato, cosa ancora tutta da dimostrare, pagherà quello che deve pagare. Ma la grancassa mediatica che si è attivata su questa cosa è totalmente fuori luogo. E non parlo dei mediocri che hanno bisogno di insultare sui social network, schermati dall’anonimato. Parlo di chi si occupa professionalmente di comunicazione. L’accanimento su un fatto di importanza limitata e dai contorni ancora da definire, i sospetti insinuati ma non detti apertamente, il moralismo speso a brache, sono tutti segnali di un sistema che mal digerisce “l’anomalia Atalanta” e che non perde occasione per farla tornare nei ranghi.

E’ casuale che tutto ciò avvenga quando il gioco si fa duro, quando ci sono in gioco i milioni di euro delle qualificazioni Champions che rappresentano ossigeno vitale per le grandi super indebitate?

Il calcio può essere una grande arma di distrazione di massa, oppure un grande romanzo di vita, dipende da come lo si osserva. A me piace la seconda versione. E sono fiero di essere atalantino perchè per me nella vita non è importante vincere ad ogni costo e con ogni mezzo, ma è importante mettercela tutta per provare a vincere.

Ringrazio uomini dalla schiena dritta come il Mondo e il Gasp che hanno portato la Dea ad essere la rappresentazione di questa sfida. Lo faccio oggi, nel bel mezzo delle polemiche scatenate da chi vuole colpire il Gasp. Lo scrivo oggi per affermare forte e chiaro “grazie mister, sono con te”!

Mi firmo con nome e cognome perchè in questo mondo dove tutti scrivono di tutto senza prendersi una responsabilità, io ci metto la faccia.

 

Paolo Miniero

 
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