23/11/2016 | 16.00
0

Lettera al sito : "un sogno, da cui non mi voglio svegliare"

E' un sogno, da cui non mi voglio svegliare!

L’Atalanta vola… Ma oltre alle vittorie ottenute sul campo, un altro grande risultato è l’enorme entusiasmo che sta ritornando tra i tifosi. In primis al sottoscritto.

A volte gli esempi possono rendere l’idea riguardo un concetto difficile da spiegare. Un amico, durante una partita dello scorso campionato mi disse: ”Ago, non ti si sarà mica spento il fuoco che hai sempre avuto dentro?”. In quella circostanza si riferiva alla mia esultanza ai gol: una volta impetuosa, scomposta, irruenta e talvolta anche molesta nei confronti di chi stava nei paraggi, mentre in quel periodo era invece molto più sobria e limitata, più da persona posata e calma. Provai a pensarci, e forse aveva ragione: la passione, pur viva, sembrava molto più acquietata, quasi diminuita. Forse perché avevo ormai quarant’anni, quindi non più un ragazzino? Forse perché assorbito dalle faccende familiari con annesso arrivo della mia secondogenita?

Ma forse perché la squadra da qualche tempo vivacchiava senza infamia e senza lode, senza gli alti e bassi a cui eravamo abituati. E soprattutto, senza identità ed entusiasmo, sia in campo che sugli spalti.
Eppure non passava giorno che non leggessi notizie su notizie che la riguardassero, così come i discorsi con gli amici erano tutti per lei. Insomma, l’amore c’era, ma non ardeva come un tempo. Ma d’altronde spesso funziona così con gli amori di lunga data, anche tra marito e moglie. E quando questo capita, ci vuole una scossa.

A volte la scossa era data da una risalita dopo una retrocessione, a volte da un campionato sopra le righe. Questa volta la scossa si chiama Gasperini! Grinta, bel gioco ed ottimi risultati.

Vedere la squadra che attacca con grinta, passione e veemenza sotto la Nord, non può non risvegliare l’istinto innato in ognuno di noi. Riuscire a ribaltare il risultato nel secondo tempo penso sia stato anche merito di tutti i tifosi presenti allo stadio. Spronando ancor di più i giocatori, aumentando l’entusiasmo, quasi spingendo la palla nella rete avversaria.

E quando Kessiè ha trafitto il portiere (quello con 8 consonanti su 9 lettere), la mia mente è letteralmente impazzita in una sorta di black-out, al punto di prendere in braccio una vicina di posto mai vista prima e trascinarla per una decina di gradini, abbracciando poi confusamente tutti coloro che si trovavano nei paraggi. E quando mi sono accorto di avere gli occhi gonfi di lacrime di gioia, ho capito. Il fuoco non si è spento. Non sono invecchiato... Perché la passione che divampa non invecchia e non muore mai.

Ed è bello poi passare tutta la serata a telefonare ad amici per parlare di questa impresa, mandare messaggi a mezzo mondo e cercare in rete ed in TV filmati che facciano rivivere quei momenti, per presentarsi poi il lunedì al lavoro con il sorriso stampato in faccia.

Intanto godiamoci il momento, sperando che la prossima fase di quiescenza sia il più lontano possibile.


Ago76

By staff
0 commenti