20/09/2016 | 13.30
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Lettera al sito : "Via Gasp!"

Pubblichiamo lettera che abbiamo ricevuto. Specifichiamo che le lettere che pubblichiamo sono solo ulteriore contributi dei lettori e non rispecchiano l'opinione dello staff di atalantini.com.

Qualunque parere espresso in modo civile è degno di un contraddittorio, come sempre

 

 

VIA GASP
Come, quando, perché.

Potrà sembrare drastico. Potrà sembrare cattivo. Potrà sembrare senza sentimento, il titolo qua sopra.
Ma ditemi quando un condottiero, che si è trovato dentro una momento difficile, sia riuscito a ribaltare il destino senza essere drastico. Cattivo. Senza sentimento.
Che la nostra Atalanta sia dentro ad un momento difficile, non è in dubbio. E non parlatemi che sono state giocate solo quattro partite di campionato. Perché di partite se ne sono giocate almeno il doppio. E quelle giocate prima del campionato, alla luce dei risultati ad oggi, dovrebbero valere almeno il una volta e mezza quello che abbiamo valutato a suo tempo.
Ma rispondiamo alle domande a ritroso.
“Perché.”
Ditemi come mai il calcio è lo sport più seguito, almeno nel Bel Paese.
Perché si articola spesso su regole che sfuggono ad ogni logica. E’ bello proprio per quello, per quello sfilarsi fra le maglie dei ragionamenti più logici.
Si è ripetutamente detto che quasi sempre, nel calcio, gli allenatori pagano per colpe non loro. Ecco perché Gasperini deve essere esonerato. E’ una regola del calcio. I calciatori che sbagliano e la società che non fa appieno il suo dovere, devono portare all’esonero del mister.
Nel calcio, quando un allenatore sbaglia, viene cacciato. Ecco un altro motivo per cui Gasperini deve essere allontanato. Scelte cervellotiche, insistenza illogica in dogmi che non possono essere applicati, hanno solo una via d’uscita.
Ma riportiamo tutto alla cucina, che per noi bergamaschi è una tradizione, come lo è l’Atalanta.
Nessuno nega che Gasperini sia un gran pasticciere. Il miglior pasticciere sulla piazza. Ma se gli diamo maccheroni, ragù e grana non mi può continuare a fare dei tiramisù.
Non sono certo che tutta la colpa sia di chi gli ha dato pasta, sugo e formaggio. Se non mi sai fare un semplice primo piatto, soprattutto quando ho bisogno di mangiare, ed insisti a farmi dei dolci che si squagliano appena li metti in tavola, forse il problema è soprattutto tuo.
Un cuoco non è solo un pasticciere, ma è soprattutto uno che mi dà da mangiare. Specialmente quando ho fame.
E non venite a dire che ho sbagliato io. Perché se sei un gran pasticciere, quando tutto va bene, il pranzo finisce in festa con un tuo dolce supremo. Ma se va male, non mi puoi propinare dolci a base di ragù e grana padano.
Rispondiamo alla seconda domanda.
“Quando.”
Subito. La storia insegna che i grandi hanno sempre preso decisioni immediate. Una volta sola su cento, chi ha temporeggiato ha avuto ragione. E spesso è successo perché l’avversario è stato ancora più temporeggiatore di lui.
Che sia un anno storto, lo si è già ampiamente capito. E direi, per fortuna. A poco più di metà settembre. Sarebbe da pazzi non sfruttare questa fortuna, che ci è stata donata nella malasorte.
Non venitemi a dire che bisogna dargli tempo.
Il tempo va dato in funzione del tempo che rimane.
Se hai dieci anni, ne puoi concedere anche due. Ma se il tuo campionato si articola sull’alito di nove mesi, uno concesso per fare esperimenti, regali e disastri è già un regalo.
E chiudiamo con la prima domanda.
“Come.”
Con un grazie. Innanzitutto.
Perché ad un professionista che si mette in gioco passando per Zingonia, va almeno riconosciuto il coraggio e lo sforzo di averci provato.
Sempre riconoscenti a chi ci mette tutto, dentro i suoi pregi e i suoi difetti, per la nostra maglia. Mai un insulto e mai un’offesa.
Ed un buona fortuna. Perché qui non ne hai portata e nemmeno ha fatto nulla per cercartela.
Concludendo con un “pensaci sopra”.
Bergamo è per tutti un gran bel banco di prova. Se hai toppato, è bene che ci pensi sopra.

 

Michele Gianna

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