Lettera del Tio
Rodrigo è arrivato alla mia cascina questa mattina, molto presto.
Era un’alba fresca, con una nebbiolina leggera che si levava sul pelo dell’erba e un cielo che da rosa stava diventando azzurro.
È venuto a portarmi il suo ultimo libro. Quello che vedete nell’immagine qui sotto.
Solo il tempo di un caffè. Poi si è caricato in macchina il cane Ernesto e se n’è andato.
Forse è andato a passeggiare al rio Ulzama, dalle parti della Trinidad de Arre. Oppure è salito a Roncisvalle. Lassù, la mattina presto, non c’è quasi nessuno.
Il cane Ernesto gli fa compagnia, ma soprattutto cammina la suo fianco e raccoglie i pensieri profondi che gli scivolano via mentre passeggia dentro la sua solitudine eterna.
Alcuni di voi, lettori di atalantini.com, in passato gli hanno chiesto di raccogliere in un libro i suoi pensieri che, nel tempo, hanno trovato spazio su questo sito.
Non ne era molto convinto, Rodrigo.
In fondo, la sua passione per l’Atalanta è molto intima. Quasi come un compito assegnatogli dal destino. Che trasborda quando ci vediamo, qui da me, a mangiare un “calderete”. A bere un buon vino. A guardare una partita della Dea.
Poi è arrivato Cesare, della Bolis Edizioni, e l’ha convinto. Perciò, con una perla di Pier Carlo Capozzi a chiuderne il testo e con una mano di Gino Cervi a curarne l’edizione, ha preso forma questo lavoro.
Dopo tutto, mi ha confidato Rodrigo, questo libro è un omaggio a tutti voi che, ogni tanto, avete letto le sue storie. A tutti voi che condividete la stessa passione per l’Atalanta. A tutti voi, ognuno a cavallo della propria complicata vita, che avete il neroazzurro orobico come sfondo della vostra esistenza.
Questo libro è un ringraziamento profondo ai ragazzi dello staff di atalantini.com, che hanno concesso a Rodrigo lo spazio su questo sito per far nascere e far crescere il suo mondo e la sua storia. È un ringraziamento allo staff del sito per aver sopportato e per continuare a sopportare le sue presenze e, soprattutto, le sue assenze.
Così, Rodrigo ha messo mano ad alcuni dei racconti usciti su queste pagine. Li ha riadattati. Li ha risistemati. Li ha arricchiti e ha tentato di dar loro un senso, in modo che venissero raggruppati in questa raccolta.
Se è riuscito in questo intento, sarete voi stessi a dirglielo. Se avrete tempo e voglia di leggerlo.
Mi ha detto che, con molta probabilità, lo presenterà ufficialmente il 4 di giugno in un paesino della bassa bergamasca. Fara d’Adda. Mi pare si chiami così.
Sarà comunque lui ad informarvi meglio, a tempo debito.
In ogni caso, è già possibile reperirlo sul sito dell’editore e sui vari canali di vendita web. Nonché nelle librerie di Bergamo.
Ora vi lascio. Ho già parlato fin troppo. Oltre le mie abitudini.
Sul fuoco mi aspetta un delizioso arroz con le acciughe del Cantabrico e in fresco ho messo un Cesilla bianco di Alicante.
Quando rientra avrà fame, Rodrigo.
Un abbraccio a tutti.
El Tio.
Era un’alba fresca, con una nebbiolina leggera che si levava sul pelo dell’erba e un cielo che da rosa stava diventando azzurro.
È venuto a portarmi il suo ultimo libro. Quello che vedete nell’immagine qui sotto.
Solo il tempo di un caffè. Poi si è caricato in macchina il cane Ernesto e se n’è andato.
Forse è andato a passeggiare al rio Ulzama, dalle parti della Trinidad de Arre. Oppure è salito a Roncisvalle. Lassù, la mattina presto, non c’è quasi nessuno.
Il cane Ernesto gli fa compagnia, ma soprattutto cammina la suo fianco e raccoglie i pensieri profondi che gli scivolano via mentre passeggia dentro la sua solitudine eterna.
Alcuni di voi, lettori di atalantini.com, in passato gli hanno chiesto di raccogliere in un libro i suoi pensieri che, nel tempo, hanno trovato spazio su questo sito.
Non ne era molto convinto, Rodrigo.
In fondo, la sua passione per l’Atalanta è molto intima. Quasi come un compito assegnatogli dal destino. Che trasborda quando ci vediamo, qui da me, a mangiare un “calderete”. A bere un buon vino. A guardare una partita della Dea.
Poi è arrivato Cesare, della Bolis Edizioni, e l’ha convinto. Perciò, con una perla di Pier Carlo Capozzi a chiuderne il testo e con una mano di Gino Cervi a curarne l’edizione, ha preso forma questo lavoro.
Dopo tutto, mi ha confidato Rodrigo, questo libro è un omaggio a tutti voi che, ogni tanto, avete letto le sue storie. A tutti voi che condividete la stessa passione per l’Atalanta. A tutti voi, ognuno a cavallo della propria complicata vita, che avete il neroazzurro orobico come sfondo della vostra esistenza.
Questo libro è un ringraziamento profondo ai ragazzi dello staff di atalantini.com, che hanno concesso a Rodrigo lo spazio su questo sito per far nascere e far crescere il suo mondo e la sua storia. È un ringraziamento allo staff del sito per aver sopportato e per continuare a sopportare le sue presenze e, soprattutto, le sue assenze.
Così, Rodrigo ha messo mano ad alcuni dei racconti usciti su queste pagine. Li ha riadattati. Li ha risistemati. Li ha arricchiti e ha tentato di dar loro un senso, in modo che venissero raggruppati in questa raccolta.
Se è riuscito in questo intento, sarete voi stessi a dirglielo. Se avrete tempo e voglia di leggerlo.
Mi ha detto che, con molta probabilità, lo presenterà ufficialmente il 4 di giugno in un paesino della bassa bergamasca. Fara d’Adda. Mi pare si chiami così.
Sarà comunque lui ad informarvi meglio, a tempo debito.
In ogni caso, è già possibile reperirlo sul sito dell’editore e sui vari canali di vendita web. Nonché nelle librerie di Bergamo.
Ora vi lascio. Ho già parlato fin troppo. Oltre le mie abitudini.
Sul fuoco mi aspetta un delizioso arroz con le acciughe del Cantabrico e in fresco ho messo un Cesilla bianco di Alicante.
Quando rientra avrà fame, Rodrigo.
Un abbraccio a tutti.
El Tio.
By staff