28/09/2016 | 23.50
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Lettera di genoano pro Gasperini agli atalantini

(Pubblicato da Bergamonews.it, ripreso da calciopress24.com e a noi consigliato da MAXIFRASQUITO11 e rOHpota)

 

Il 3-4-3, il gioco spumeggiante, l’abitudine di lanciare (e rilanciare) i giocatori nel calcio che conta. Sono i marchi di fabbrica di Gian Piero Gasperini, attuale tecnico dell’Atalanta che ha legato indissolubilmente la sua storia ai colori del Genoa. Il popolo rossoblù lo ama, anche e soprattutto per essere stato il primo (e finora unico) allenatore ad essere riuscito a vincere tre derby della Lanterna consecutivi, tra il 2008 e il 2009.

A Bergamo, va detto, l’inizio non è stato dei più semplici. Complici le aspettative molto alte che si erano create attorno al “Gasp”, i 6 punti in 6 partite di questo inizio campionato non hanno di certo soddisfatto i tifosi nerazzurri.

Ma c’è chi, come Domenico, è corso in sua difesa.

Ecco qui di seguito la lettera, piena di riconoscenza e affetto, che questo tifoso genoano di lungo corso si è preso la briga di scriverci per difendere il suo ex tecnico nel giorno in cui proprio Gasperini si incontrerà con la dirigenza nerazzurra per “chiarimenti” dopo il balbettante inizio dell’Atalanta e i malumori della piazza.

"Chi scrive è un genoano 70enne, che tifa Genoa da più di 60. E allora, vi chiederete, che c’entra con l’Atalanta un genoano? C’entra eccome, perchè lì c’è Gasperini. Vi sembrerà assurdo, ma da quando è venuto da voi, la domenica mi tocca soffrire due volte: una per il Genoa e l’altra per l’Atalanta.

Come per tanti altri genoani, l’addio del Gasp è stato motivo di sofferenza, pur con tutta la stima e la simpatia per Juric che fa davvero bene il proprio mestiere, ma il Gasp era per me una certezza: quella che avrei patito, la domenica, inenarrabili sofferenze, spesso, però, ripagate da soddisfazioni immense. Qualcuno ha scritto che è un maestro di calcio e credo sia vero: pochi come il Gasp riescono a costruire due squadre nell’arco di pochi mesi, come è capitato al Genoa lo scorso campionato o a fare giocare bene calciatori che erano dati per finiti. Senza andare indietro ai tempi di Thiago Motta, basta guardare agli ultimi due campionati e citare due nomi: Niang e Suso. Al Milan forse non andavano neppure in panca, ora sono titolari fissi nella squadra di Montella, e non è poco: per loro, per la squadra e per la società.

Dategli un poco di tempo e sono certo che anche voi vi divertirete, a me non capitava dai tempi di Bagnoli, del Genoa del quarto posto e della vittoria a Liverpool, prima squadra italiana.

Certo, il rovescio della medaglia è spesso la sofferenza.

Chiudo raccontandovi a riguardo questo episodio. Campionato 2015/2016: Genoa contro Torino al Ferraris. Dopo nemmeno un quarto d’ora, il grifone era sotto di due gol (doppietta di Immobile). Ero sul punto di tornare a casa, ma ho resistito e non so se ho fatto bene, perché il Genoa ha vinto 4-2, ma io sono stato colto da una colica con dolori addominali da non stare in piedi dovuta alla tensione accumulata durante la partita.


Portate pazienza e buona fortuna a Voi, al Gasp, all’Atalanta e, ovviamente, anche al Genoa."

Domenico.

 

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