L'Idiota del Gasp - by Ombra
I baffi a fiammifero alla Clark Gable hanno poco a che fare con l’immaginario a cui spesso lo si associa. Si ha come l’impressione che sia catapultato nella nostra epoca direttamente da un grande classico di Dostoevskij. Come fosse il principe Lev Nikolàevič Myškin, spaesato nel ritrovare una Mosca che non ha mai sentito appartenersi ma con la quale, per un motivo o per un altro, è costretto a convivere. Quel misto di innocente indifferenza e ingenuità, che potrebbe essere erroneamente trasfigurato in supponenza e superficialità. Quasi inadeguatezza a un contesto così diverso, alieno da tutto quello cui si era precedentemente abituati. Eppure, i crismi della genialità e della grandezza sono visibili. Non una luce costante, non una stella polare. Ma un baluginio tremolante, intimidito dall’esprimere completamente la sua abbacinante potenza. Il rischio di autolimitarsi e reprimere le caratteristiche più proprie e naturali per adeguarsi a un sistema soverchiante le capacità del singolo è fortissimo. Ma la luce non è solo guida sicura nelle tenebre di schemi dogmatici e meccanici. Riscalda il cuore. Riaccende il fuoco della passione. Attizza le ceneri più sopite dell’animo.
Il talento è fuori discussione. Le genialità anche. Ma non di solo istinto vive l’atleta. Tanto meno il calciatore contemporaneo. A maggior ragione un trequartista di difficile collocazione tattica negli oliatissimi ingranaggi del meccanismo Atalanta. Nel quale la variabile impazzita è tollerata se e solo se in grado di sostenere ed essere sostenuta dall’impalcatura generale. In un gioco virtuoso di contributi e benefici, do ut des dai dividendi costantemente fruttuosi. Dove è tanto facile emergere quanto affogare inesorabilmente qualora non si rispetti il gruppo e dallo stesso non si è rispettati.
Il principe sostiene che la bellezza salverà il mondo! E io sostengo che questi giocondi pensieri gli vengono in testa perché è innamorato. Che male c’è, Ippolit? Quale connotazione negativa ammanta la libera espressione dell’impulso e della ferinità umana? Il controllo ammorbato della razionalità ci stringe talvolta nella gabbia del preimpostato e del conosciuto? Ma per fortuna che qualche affilato mancino ce lo ricorda. Con quei baffi a fiammifero alla Clark Gable. Per aggiungere pathos e carica emotiva a una tela espressionista dipinta a più mani. Ricordacelo, Aleksej. A costo di essere naif. A costo di risultare fuori dal tempo e dallo spazio. A costo di rinunciare al compromesso e affievolirti nel corso delle buie giornate in panchina. Tu, più centrocampista che attaccante. Tu, più dinoccolato che elegante. Tu, più bello che desiderabile. Tu, cometa che solca il cielo bergamasco, che dal freddo siberiano ti rendi visibile per comunicare un messaggio. Un manifesto. Una dichiarazione estetica. La bellezza salverà il mondo!
Ombra
Il talento è fuori discussione. Le genialità anche. Ma non di solo istinto vive l’atleta. Tanto meno il calciatore contemporaneo. A maggior ragione un trequartista di difficile collocazione tattica negli oliatissimi ingranaggi del meccanismo Atalanta. Nel quale la variabile impazzita è tollerata se e solo se in grado di sostenere ed essere sostenuta dall’impalcatura generale. In un gioco virtuoso di contributi e benefici, do ut des dai dividendi costantemente fruttuosi. Dove è tanto facile emergere quanto affogare inesorabilmente qualora non si rispetti il gruppo e dallo stesso non si è rispettati.
Il principe sostiene che la bellezza salverà il mondo! E io sostengo che questi giocondi pensieri gli vengono in testa perché è innamorato. Che male c’è, Ippolit? Quale connotazione negativa ammanta la libera espressione dell’impulso e della ferinità umana? Il controllo ammorbato della razionalità ci stringe talvolta nella gabbia del preimpostato e del conosciuto? Ma per fortuna che qualche affilato mancino ce lo ricorda. Con quei baffi a fiammifero alla Clark Gable. Per aggiungere pathos e carica emotiva a una tela espressionista dipinta a più mani. Ricordacelo, Aleksej. A costo di essere naif. A costo di risultare fuori dal tempo e dallo spazio. A costo di rinunciare al compromesso e affievolirti nel corso delle buie giornate in panchina. Tu, più centrocampista che attaccante. Tu, più dinoccolato che elegante. Tu, più bello che desiderabile. Tu, cometa che solca il cielo bergamasco, che dal freddo siberiano ti rendi visibile per comunicare un messaggio. Un manifesto. Una dichiarazione estetica. La bellezza salverà il mondo!
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By staff