27/09/2019 | 07.35
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L'impatto di Kjaer

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Dovrà pure ringraziare Gollini, autore di due grandi parate su Dzeko e Kalinic, ma l'esordio di Simon Kjaer non poteva essere migliore. Venticinque minuti inusuali, con il danese che sembrava sballottato e portato a spasso da Dzeko, un cartellino giallo per avere ostruito a Zaniolo il passo e la concessione di una punizione su cui Kolarov poteva fare male. Da lì in poi, come se fosse tornato davvero in Serie A solamente dopo l'ammonizione, nessuna sbavatura, qualche scelta complicata ma azzeccata, una tenuta mentale più che discreta.

DIECI PARTITE DOPO - Otto gol subiti in quattro partite, quattro con la Dinamo Zagabria, due con la Lazio in finale di Coppa Italia, quattro consecutivamente nella scorsa annata. L'Atalanta prendeva gol da dieci partite, un po' per sfortuna, un po' per una questione tecnica. Le avversarie partono forte, stavolta lo hanno fatto pure i nerazzurri, consci dell'impossibilità di ribaltare sempre e comunque un passivo iniziale.

SLIDING DOORS - C'è anche un po' di calciomercato nella vittoria di Roma. I nerazzurri hanno potuto inserire Malinovskyi, discreto ieri, ma Kjaer è la solita storia delle porte girevoli che capitano nella vita. Senza l'addio di Skrtel, il giorno prima rispetto alla seconda di campionato contro il Torino, lo scandinavo sarebbe probabilmente rimasto a Siviglia, senza intraprendere l'ennesima avventura italiana. Difficile capire se sia stato un bene o un male, in generale, avendo una stagione completa ancora davanti. Certo è che con la Roma Kjaer è stato quasi insuperabile, nonostante sia a Bergamo da meno di un mese. Il difficile viene ora, con lo Shakhtar di martedì, in una sfida che vale già moltissimo per il passaggio del turno.

fonte tmw.com

By marcodalmen
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