Lisbona 12 agosto
Il countdown messo in testata diventa sempre più martellante, con il passare dei minuti ed il suo effetto si estende, in superficie ed in profondità, nella mente e nell’animo.
L’appuntamento di Lisbona attende i nostri ragazzi, per la prova più importante che sia mai stata affrontata dalla nostra squadra e l’emozione si dilata, in funzione di tutto ciò che l’ha preceduta, ed
accompagnata.
Ci riporta alle fasi precedenti,al momento in cui i risultati ci stavano estromettendo da una competizione, che si era mostrata ben più ardua del previsto e stavano soffocando i nostri ultimi attimi di speranza.
In quei momenti assaporammo una delle soddisfazioni più grandi, ribaltando tutti i precedenti risultati e con essi tutte le previsioni funeste che già ci avevano bocciato.
L’Atalanta, in quella circostanza, scrisse quelle che potremo ricordare come le pagine più epiche della propria storia, memorabili come le prodezze del piccolo Davide contro il gigante Golia ed
il suo nome si ascrisse all’attenzione di tutte le cronache sportive europee.
Speriamo che il tempo abbia obnubilato quei momenti di gloria e che tutti i colossi in gara pensino a noi, come ai piccoli trovatelli di un calcio minore.
La pattuglia nerazzurra, dopo la terribile pandemia che ha stravolto al peggio l nostro stile di vita, aveva dichiarato di voler richiamare il sorriso sulle labbra di tutti i bergamaschi: un impegno nobile e generoso,che è stato onorato, al di là delle più ottimistiche previsioni.
Questo impegno sussiste ancora, seppur le difficoltà si siano proditoriamente inasprite e siamo noi tifosi, che se manteniamo intatte le speranze, ne soffriamo, per primi, i timori.
Sappiamo perfettamente che nessuno ci affronterà con leggerezza, ancora memori dei rigurgiti ingenerosi seguiti, da parte spagnola, posteriormente alla nostra inattesa qualificazione.
Pensare che queste fasi conclusive del torneo i svolgeranno in stadi preclusi al pubblico, trasmette una insuperabile tristezza. Pensare alla migrazione bergamasca, fatta di tifo, calore ed amore, pronta a tutte le trasferte necessarie, che deve , giocoforza, spegnersi sul nascere, ha traslato la propria passione ed il proprio attaccamento in altre forme di sostegno, nella certezza che la squadra le saprà comunque percepire.
Il rapporto di empatia che collega normalmente la tifoseria e la squadra, nelle forme espressive di facciata, da noi si è evoluta in maniera raffinata e calorosa. Ci legano sentimenti profondi, sinceri, unici, tipici della razza bergamasca, che al colore della fiamma, predilige il calore della brace.
Dalle immagini dei teleschermi, piccoli e grandi, dalle voci delle cronache radiofoniche, alle urla ed agli incitamenti che lanceremo dalle nostre ugole appassionate e soprattutto dai battiti celeri dei nostri cuori, nella certezza di saperci ascoltati e che il nostro amore è ricambiato.
Ora è il momento del cimento e della sofferenza che i ragazzi spenderanno sul campo col massimo supporto morale da parte dell’intera città e di tutti coloro che riconoscono la bellezza dello charme, seppur estraneo all’ombra del proprio campanile.
Ci mancherà il maestro Josip, che oggi rappresenta il dolore della nostra città, che lui ha replicato nel suo precedente calvario, di una guerra fratricida. Un grandissimo momento di condivisione di una sensibilità che ha congelato la sua sapienza calcistica, non il rispetto e il supporto caloroso di noi tutti. La sua leggenda diviene patrimonio dei suoi compagni e bandiera nerazzurra per la città.
Difficoltà e speranze si intrecciano in una lotta che vivremo insieme e che condivideremo con pari
emozioni, nel bene come nel male, con lo stesso orgoglio, perché ci faremo onore.
Sin d’ora, ragazzi, tante grazie di tutto, per lo spettacolo, per la gloria e l’onore con cui avete dato lustro alla nostra Atalanta, alla nostra città ed alla nostra provincia.
L’accademia del cimento, di fondazione galileiana, ha coniato nel motto ‘ provando e riprovando’, la metodicità accurata e rinnovata di coloro che vogliono conseguire risultati. Gli avete reso onore,iscrivendoci alla CL, già per la prossima edizione. Associata al detto del Gasp, che enuncia , in caso di mancata vittoria, un altrettanto proficuo apprendimento, possiamo tranquillizzarci, anticipando che, come minimo, ne usciremo rafforzati.
Ma questo non esclude possibilità di un maggiore conforto immediato.
Animo Atalanta, siamo tutti con voi !!
Renato
L’appuntamento di Lisbona attende i nostri ragazzi, per la prova più importante che sia mai stata affrontata dalla nostra squadra e l’emozione si dilata, in funzione di tutto ciò che l’ha preceduta, ed
accompagnata.
Ci riporta alle fasi precedenti,al momento in cui i risultati ci stavano estromettendo da una competizione, che si era mostrata ben più ardua del previsto e stavano soffocando i nostri ultimi attimi di speranza.
In quei momenti assaporammo una delle soddisfazioni più grandi, ribaltando tutti i precedenti risultati e con essi tutte le previsioni funeste che già ci avevano bocciato.
L’Atalanta, in quella circostanza, scrisse quelle che potremo ricordare come le pagine più epiche della propria storia, memorabili come le prodezze del piccolo Davide contro il gigante Golia ed
il suo nome si ascrisse all’attenzione di tutte le cronache sportive europee.
Speriamo che il tempo abbia obnubilato quei momenti di gloria e che tutti i colossi in gara pensino a noi, come ai piccoli trovatelli di un calcio minore.
La pattuglia nerazzurra, dopo la terribile pandemia che ha stravolto al peggio l nostro stile di vita, aveva dichiarato di voler richiamare il sorriso sulle labbra di tutti i bergamaschi: un impegno nobile e generoso,che è stato onorato, al di là delle più ottimistiche previsioni.
Questo impegno sussiste ancora, seppur le difficoltà si siano proditoriamente inasprite e siamo noi tifosi, che se manteniamo intatte le speranze, ne soffriamo, per primi, i timori.
Sappiamo perfettamente che nessuno ci affronterà con leggerezza, ancora memori dei rigurgiti ingenerosi seguiti, da parte spagnola, posteriormente alla nostra inattesa qualificazione.
Pensare che queste fasi conclusive del torneo i svolgeranno in stadi preclusi al pubblico, trasmette una insuperabile tristezza. Pensare alla migrazione bergamasca, fatta di tifo, calore ed amore, pronta a tutte le trasferte necessarie, che deve , giocoforza, spegnersi sul nascere, ha traslato la propria passione ed il proprio attaccamento in altre forme di sostegno, nella certezza che la squadra le saprà comunque percepire.
Il rapporto di empatia che collega normalmente la tifoseria e la squadra, nelle forme espressive di facciata, da noi si è evoluta in maniera raffinata e calorosa. Ci legano sentimenti profondi, sinceri, unici, tipici della razza bergamasca, che al colore della fiamma, predilige il calore della brace.
Dalle immagini dei teleschermi, piccoli e grandi, dalle voci delle cronache radiofoniche, alle urla ed agli incitamenti che lanceremo dalle nostre ugole appassionate e soprattutto dai battiti celeri dei nostri cuori, nella certezza di saperci ascoltati e che il nostro amore è ricambiato.
Ora è il momento del cimento e della sofferenza che i ragazzi spenderanno sul campo col massimo supporto morale da parte dell’intera città e di tutti coloro che riconoscono la bellezza dello charme, seppur estraneo all’ombra del proprio campanile.
Ci mancherà il maestro Josip, che oggi rappresenta il dolore della nostra città, che lui ha replicato nel suo precedente calvario, di una guerra fratricida. Un grandissimo momento di condivisione di una sensibilità che ha congelato la sua sapienza calcistica, non il rispetto e il supporto caloroso di noi tutti. La sua leggenda diviene patrimonio dei suoi compagni e bandiera nerazzurra per la città.
Difficoltà e speranze si intrecciano in una lotta che vivremo insieme e che condivideremo con pari
emozioni, nel bene come nel male, con lo stesso orgoglio, perché ci faremo onore.
Sin d’ora, ragazzi, tante grazie di tutto, per lo spettacolo, per la gloria e l’onore con cui avete dato lustro alla nostra Atalanta, alla nostra città ed alla nostra provincia.
L’accademia del cimento, di fondazione galileiana, ha coniato nel motto ‘ provando e riprovando’, la metodicità accurata e rinnovata di coloro che vogliono conseguire risultati. Gli avete reso onore,iscrivendoci alla CL, già per la prossima edizione. Associata al detto del Gasp, che enuncia , in caso di mancata vittoria, un altrettanto proficuo apprendimento, possiamo tranquillizzarci, anticipando che, come minimo, ne usciremo rafforzati.
Ma questo non esclude possibilità di un maggiore conforto immediato.
Animo Atalanta, siamo tutti con voi !!
Renato
By staff