25/07/2019 | 18.30
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Lo stadio di proprietà incide veramente sui risultati della squadra?

Un'interessante studio di Adriano Soldi

su http://news.superscommesse.it/calcio/2019/07/stadio-di-proprieta-383746/

Le discussioni relative alle vicende legate alla costruzione dello stadio della Roma e del nuovo stadio delle milanesi hanno riportato in voga il tema dello stadio di proprietà. Noi di SuperNews abbiamo quindi deciso di verificare se, come si dice, lo stadio di proprietà sia effettivamente in grado di incidere sui risultati della squadra.

Abbiamo analizzato i risultati delle ultime stagioni nel periodo che va dal 2010 al 2019, separando naturalmente quelli che sono stati raggiunti prima e dopo la costruzione dell’impianto di proprietà.

Chiaramente il primo caso analizzato, che fa anche storia a sé, è quello della Juventus. Le altre squadre che hanno uno stadio di proprietà del nostro campionato sono AtalantaSassuolo ed Udinese, dalle quali sono emersi dati tanto contrastanti quanto interessanti. Non in tutti i casi, infatti, lo stadio di proprietà ha portato poi al raggiungimento di risultati positivi o comunque a dei miglioramenti per la posizione finale in classifica.

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In questa tabella confrontiamo il migliore risultato ottenuto dalla squadra con e senza lo stadio di proprietà. I numeri all’inizio indicano la stagione, seguita dai risultati raggiunti nelle varie competizioni a cui la squadra ha partecipato.

Juventus, una nuova vita con l’Allianz Arena
Tra i tanti record registrati dalla Vecchia Signora, l’ultimo in ordine di tempo riguarda quello dell’ottavo scudetto consecutivo conquistato in Serie A. Questo incredibile ruolino di marcia è iniziato a partire dal campionato 2011/2012, proprio nella stagione di debutto dell’Allianz Stadium. Coincidenza oppure no, fatto sta che dal 2000 fino alla vigilia di quel campionato la Juventus aveva vinto “solamente” due scudetti (2001/2002 e 2002/2003), lasciando poi la posta in palio divisa tra le milanesi, oltre ai due exploit delle romane tra fine anni ’90 e inizio anni ’00. L’ultima stagione in cui Buffon e compagni disputarono le partite nel Comunale di Torino, infatti, li ha visti arrivare solamente settimi in campionato, bloccati alla fase a gironi dell’Europa League ed ai quarti di finale della Coppa Italia. Dopo quel periodo buio, le luci dei riflettori dello Stadium si sono accese sulla squadra e da quel momento la Juve ha raggiunto una serie di risultati che si sono migliorati sempre di più nel corso del tempo. Oltre ai già citati 8 scudetti, la Vecchia Signora ha vinto anche la bellezza di quattro coppe Italia ed è riuscita a raggiungere la finale di Champions League per ben due volte. Quest’ultimo non conta ovviamente come trofeo in bacheca, ma non possiamo negare che sia comunque un bel traguardo per qualsiasi squadra, specialmente per una che pochi anni prima faceva fatica anche in campo nazionale.

Atalanta, dalla Serie B alla Champions League con l’acquisto dell’Atleti Azzurri d’Italia
Anche per l’Atalanta lo stadio di proprietà ha inciso in maniera netta sui risultati sportivi. La squadra bergamasca ha percorso negli ultimi anni un tragitto che l’ha portata dalla Serie B ai playoff di Champions League. Dopo la vittoria nel campionato cadetto, la squadra si è sempre fermata a metà classifica in Serie A, posizione più o posizione meno. Questo almeno fino alla stagione 2016-2017, anno in cui Percassi si è impadronito dell’Atleti Azzurri d’Italia. In queste ultime tre annate con lo stadio di proprietà i risultati dell’Atalanta parlano chiaro. La squadra ha raggiunto la bellezza di un 4° ed un 7° posto in classifica, una semifinale ed una finale di Coppa Italia ed anche i sedicesimi di finale di Europa League.

Sassuolo, da neopromossa a presenza fissa della Serie A grazie al Mapei Stadium
Meno eclatante la situazione degli emiliani, ma che comunque riescono a dire la loro anche in Serie A. I neroverdi hanno fatto il loro debutto nel massimo campionato nella stagione 2013-2014, proprio nell’anno in cui hanno iniziato a disputare le partite in casa in uno stadio di proprietà, il Mapei Stadium. Da quell’anno in poi, nonostante fossero freschissimi di promozione, sono riusciti ad evitare sempre la retrocessione e ad agguantare persino un validissimo 6° posto in Serie A che gli ha permesso anche di disputare la fase a gironi dell’Europa League. Un caso senza dubbio onorevole per una neopromossa che è riuscita a superare le difficoltà del campionato principale ed anzi, a raccogliere anche risultati degni di nota.

Udinese: la Dacia Arena non basta a raggiungere risultati positivi
I friulani presentano un caso totalmente a parte rispetto alle altre squadre che hanno uno stadio di proprietà. Paradossalmente, infatti, la Dacia Arena, in cui l’Udinese ha iniziato a disputare le partite casalinghe dalla stagione 2013-2014, non ha portato i risultati sperati ai bianconeri. Nelle tre stagioni che vanno dal 2010 al 2013 l’Udinese è infatti riuscita a raggiungere un 3°, un 4° ed un 5° posto in Serie A, due ottavi di Coppa Italia e due fasi a gironi in Europa League. Dal fatidico anno (2013) in poi, invece, non sono mai riusciti a superare il 13° posto in classifica ed addirittura hanno rischiato la retrocessione nell’ultima stagione. Ovviamente anche in Coppa Italia i risultati non sono stai dei migliori: un solo ottavo di finale, mentre negli altri anni non hanno mai superati i primi quattro turni.

Stadio di proprietà: è obbligatorio per un progetto vincente
Se la Juventus risulta un caso a parte, Atalanta e Sassuolo sono però la dimostrazione che lo stadio di proprietà può concretamente aiutare la squadra a raggiungere dei risultati positivi ed a migliorarsi nel corso degli anni. I bergamaschi sono riusciti a raggiungere addirittura la Champions League, mentre i neroverdi viaggiano tranquillamente sulla metà classifica, con una sola stagione a rischio retrocessione.

L’Udinese è l’unica voce fuori dal coro. In realtà ci aiuta ad arrivare ad una conclusione di questo nostro lavoro di analisi e confronto. Nonostante lo stadio di proprietà, infatti, i friulani in tutte le stagioni in cui hanno disputato le gare casalinghe nella Dacia Arena hanno racimolato solamente posizioni nella parte bassa della classifica, in controtendenza rispetto a quando disputava le proprie partite casalinghe nell’impianto comunale.

Possiamo dunque concludere questa nostra analisi affermando che sì, lo stadio di proprietà aiuta senza dubbio gli introiti e di conseguenza anche i risultati di una squadra. Tuttavia non basta certamente costruire uno stadio per arrivare a disputare la finale di Champions League oppure per vincere lo scudetto. Ciò che serve veramente è un progetto pensato a lungo termine, con basi solide e con la volontà di raggiungere gli obiettivi. È altrettanto chiaro, però, che se il calcio italiano vuole tornare ad essere seriamente competitivo con quello estero necessita di investimenti strutturali tra i quali lo stadio di proprietà che è, al giorno d’oggi, un obbligo!

 

By staff
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