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Lookman, la sorpresa di questo avvio





Dopo 9 giornate quel rischio sembra scongiurato, perché l’anglo-nigeriano è tra i protagonisti assoluti dell’inizio sprint della Dea, mentre l’ex Chelsea e Sassuolo ha messo insieme soltanto 26 minuti ed è al momento ai margini della rosa.

Il regista dietro l’acquisto del classe 1997 è Lee Congerton, uomo della dirigenza nerazzurra deputato ad esplorare soprattutto il mercato inglese e in generale internazionale. Il gallese aveva voluto Lookman anche nella sua precedente esperienza con il Leicester, ma non era riuscito a strapparlo al RB Lipsia a titolo definitivo: si era accontentato di un prestito.

A Bergamo, invece, ha convinto la proprietà ad aprire il portafogli, sborsare una cifra che non si discosta troppo dalla decina di milioni di euro e metterlo a disposizione di Gasperini. Ademola era ai margini del progetto Red Bull: ci era tornato nell’estate 2019 carico di belle speranze dopo avervi già trascorso 6 mesi in prestito tra gennaio e giugno 2018 con un bilancio di 5 reti e 4 assist in 11 partite, un impatto che aveva sorpreso persino il club tedesco.

La conferma non è arrivata a causa delle elevate richieste dell’Everton. Così Lookman ha atteso un anno (passato perlopiù in panchina), ma le condizioni in Sassonia erano cambiate. L’arrivo di Nagelsmann ha ridisegnato lo stile di gioco: meno contropiede, più possesso e attacco alla profondità. Travolto dalla concorrenza, ha messo insieme appena 13 presenze.

È tornato oltremanica alla ricerca di sé stesso e del talento che scintillava nelle serie inferiori con il Charlton. Prestito al Fulham, prestito al Leicester, 12 gol in due stagioni tra alti e bassi. Come il cucchiaio su rigore al 96’ nel derby col West Ham nel derby londinese, che poteva valere il pareggio. E poi Congerton lo ha portato in Italia.

Nelle prime 9 giornate non c’è stata una volta in cui il classe 1997 non abbia messo piede in campo. Senza dubbio dalla tendenza che ha Gasperini di cambiare sempre gli attaccanti poco dopo l’ora di gioco lo ha aiutato, ma il resto è tutta farina del suo sacco. Giocando tra le due punte oppure partendo più aperto quando l’Atalanta ha abbandonato il classico 3-4-1-2 per passare ad un 4-2-3-1 (in cui ha agito su entrambe le fasce), il suo impatto è stato ugualmente determinante.

Dal "ha perso tanti palloni ed è stato uno di motivi per cui non siamo riusciti ad attaccare” di Gasp del post Verona-Atalanta, si passati ai tre assist in pochi giorni tra Torino e Monza.

La sua velocità e le sue accelerazioni hanno offerto un piano di gioco diverso all’Atalanta, che è diventata una squadra più forte  nell’agire sulle ripartenze. Una svolta filosofica al centro della quale  c’è proprio Lookman, il migliore nel reparto offensivo per interpretare questa idea di calcio e, insieme a Koopmeiners, vero most valuable player dei primi due mesi di stagione. Quella “capacità di attaccare la profondità” spesso sottolineata da Gasperini fa la differenza.

In più, la sua esultanza è diventata virale: mima un paio di occhiali con le dita, richiamando il suo cognome (maccheronicamente traducibile in “uomo che guarda”). E pazienza se l’arbitro Doveri lo ha male interpretato, sventolandogli contro l’Udinese il primo giallo della sua esperienza Italian avendo pensato che la sua esultanza fosse una provocazione: i tifosi lo hanno adottato come un gesto cult.


fonte: Giorgio Dusi per Goal.com

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By Otis
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