Luca Percassi: "Milan squadra forte, ma domani l'Atalanta farà l'Atalanta, e l'obiettivo è sempre quello di crescere con Gasperini"
Luca Percassi, amministratore delegato dell'Atalanta, in conferenza stampa.
Come mai c'è stato questo cambio di programma?
"Ho chiesto personalmente al mister di fare io la conferenza a nome della società, dopo la gara di Genova e quella con la Juve non avevamo parlato. Ci sembrava giusto farlo oggi, di fronte a un'ennesima stagione giocata a livello straordinario. Vogliamo ringraziare tutti di cuore per quanto fatto, mister, giocatori. Hanno fatto qualcosa di straordinario".
Qual è l'umore?
"Parlare di ciliegina sulla torta è riduttivo, se faccio il ragionamento di cosa abbiamo vissuto nell'ultimo anno, in un anno solare si è giocata una stagione e mezza. Siamo arrivati ai quarti col PSG, siamo arrivati in finale di coppa Italia contro la Juventus facendo una gara importante, vedo tanti motivi di festeggiare, siamo una medio-piccola realtà del calcio europeo.
Tutto quello che stiamo facendo è frutto del lavoro, non dobbiamo mai dare per scontato. Sappiamo cosa vuol dire competere in serie A, l'obiettivo che dichiara mio papà, la salvezza, è un obiettivo vero. Siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo e non vediamo cose negative. Partecipare alla Champions League vale come un trofeo, i nostri tifosi sono molto contenti".
Quanto pesa arrivare secondi in campionato?
"Stiamo parlando di un'Atalanta molto competitiva, ma ci rendiamo conto che stiamo giocando contro squadre comunque forti e con tanti campioni, avere a una giornata dalla fine la qualificazione in tasca ci rende orgogliosi. Domani daremo il massimo, giocheremo contro una squadra forte. Ma l'Atalanta domani farà l'Atalanta".
Il futuro?
"L'obiettivo è sempre quello di crescere, i risultati degli ultimi anni sono incredibili. L'Atalanta partirà per salvarsi, è un dogma che non cambieremo mai. Partiamo sempre da questo obiettivo, l'Atalanta è una realtà medio-piccola. In tutte le stagioni parti da zero e devi arrivare a 40 punti, non ci siamo mai posti un obiettivo diverso da quello che ho detto prima. I risultati ci hanno permesso di comprare e vendere giocatori, tutto ciò ci ha migliorato. Abbiamo meritato sul campo di essere dove siamo, ma l'abbiamo conquistato con enorme fatica".
Gasperini può essere ancora la guida della vostra filosofia?
"L'Atalanta ha la fortuna di vivere in un contesto di lavoro particolare. Bergamo fa del lavoro la sua prima caratteristica, l'Atalanta vuole rappresentare al meglio la propria città. Si deve lavorare, punto. Non ci sono scorciatoie, l'Atalanta deve lavorare tutti i giorni, abbiamo nel nostro allenatore la perfetta guida".
Gasperini dunque rimarrà?
"Assolutamente".
Il momento più bello della stagione? E quello più brutto?
"Il momento più emozionante riguarda martedì sera, quando i tifosi sono venuti a salutarci a Reggio Emilia. Abbiamo avuto da parte di tutta la nostra tifoseria una responsabilità incredibile. Sappiamo quanto l'Atalanta abbia portato felicità nelle case dei bergamaschi. Martedì sera è stato un momento significativo, la tifoseria ci mancava tantissimo ma ha rispettato le vittorie più belle con l'atteggiamento più bello. Vederli l'altra sera per me è stato un momento toccante. La speranza, per il prossimo campionato, è quello di tornare alla normalità. Momenti brutti? Non ne ricordo. Ricordo solo momenti di responsabilità da parte della società per ottenere ciò che abbiamo ottenuto. Sappiamo chi siamo".
C'è stata una partita in cui ha detto "possiamo fare di più"?
"Forse l'andata col Real Madrid, è stata la partita più condizionata. Ma ti rendi conto che quando giochi contro queste squadre un dettaglio fa la differenza. Col Real alla fine abbiamo preso un gol un po' infelice".
Come sta la squadra?
"Sono partite cariche di tensione e aspettative, ma siamo abituati a giocare ogni tre giorni, la gara con la Juve deve farci fare delle riflessioni per migliorarci, ma si pensa a domenica".
Come commenta i due episodi più discussi contro la Juve?
"Sono due episodi che purtroppo hanno condizionato la gara, al di là del valore dell'avversario. La Juve è una squadra di grandi campioni, abbiamo pareggiato a Torino, vinto in casa e perso mercoledì. Sono gare equilibrate. Sono due episodi che hanno pesato sul risultato, ma non è nostra abitudine sbraitare. Se ci sono degli errori si commentano da soli".
C'è un incontro in programma?
"Il calcio è fatto per essere smentiti. La nostra certezza è il mister, abbiamo un vissuto talmente importante che decidiamo di ripartire da lui ogni stagione. Ci dà molti stimoli e sicuramente ripartiamo da lui. Ci parliamo tutti i giorni, non sarà necessario fare un punto a fine stagione, avendo viaggiato tanto insieme ci sono stati tanti momenti di confronto".
"Con lui abbiamo un rapporto lungo e duraturo. Credo che il mister, in cuor suo, sappia benissimo quanto vale l'Atalanta, cosa l'Atalanta abbia rappresentato anche per lui. Ma questo è un matrimonio e se si fa vuol dire che tutti sono contenti e felici".
Che tipo di esempio ha dato l'Atalanta al calcio europeo?
"L'Atalanta è una medio-piccola, è il sogno che tutte le società e le province possono mantenere vivo. Questo il vero messaggio che l'Atalanta ha dato. Il calcio è di tutti, quando vado in trasferta mi rendo conto che il calcio è fantastico perché porta passione. Siamo d'accordo con la meritocrazia, è un concetto molto semplice, basta applicarlo. La Uefa sta cercando di tutelare questo e sono d'accordo. Nel rispetto delle grandi, ma anche delle medio-piccole".
Come sta Gosens? Domani giocheranno Muriel e Zapata?
"Sulle scelte della formazione non le so mai, sono scelte totalmente del Mister. Manca ancora un giorno e mezzo. Gosens so che non dovrebbe avere problemi. Muriel e Zapata hanno giocato molto bene, hanno fatto circa 50 gol a stagione, sono un valore importante".
Come valuta Malinovskyi?
"Ha confermato quello che ci aspettavamo, ovvio che l'evoluzione e l'adattamento ha portato alla consacrazione di un ragazzo. Ma ha entusiasmo e vuole essere sempre protagonista.
L'Atalanta sta giocando bene, ma ha raccolto poco come l'Olanda di Cruyff.
"Vedo tanti trofei nella bacheca dell'Atalanta. Ci sono tre qualificazioni in Champions League, per me valgono come trofei. L'unica provinciale che ha partecipato cosi' tante volte. Non sono deluso di non aver vinto la Coppia Italia, sono dispiaciuto. Poi giocheremo la Champions col pubblico, giocare contro l'Ajax senza tifosi in curva per noi è stato un dispiacere. Pensare di rigiocare la Champions a Bergamo sarà qualcosa di affascinante"
fonte tmw.com
By marcodalmen