L'ultima 'perla' di Rodrigo Diaz
I lettori di atalantini.com conoscono ormai assai bene le abilità letterarie di Stefano Colnaghi, i cui racconti da parecchi anni, composti celandosi dietro lo pseudonimo di Rodrigo Diaz, impreziosiscono le pagine di questo sito. Oltre a fantasticare intorno al microcosmo dell'Atalanta, verso la quale ha un trasporto incondizionato, Stefano è un bravo autore di romanzi che con il calcio non hanno nulla a che vedere.
E' di questi giorni l'uscita in libreria del suo ultimo lavoro (Rincon de la Perla, Bolis Edizioni), che sarà presentato dall'autore - assieme ad una tavolata di amici che comprende, oltre a chi scrive, Stefano Corsi (il "Secundus" di atalantini.com di ormai troppi anni fa) e l'impareggiabile Pier Carlo Capozzi - venerdì 25 ottobre alle 20:30 presso l'Auditorium della Biblioteca Civica di via Rosa 2 a Fara Gera d'Adda.
Come sovente gli capita, Colnaghi ha ambientato la sua nuova opera in un "altrove" lontano - stavolta si tratta di un onirico scenario sudamericano dentro il quale si assommano e consumano, nell'arco di una sola giornata, le vicende di ben quattro generazioni - seguendo tuttavia un impulso più all'interiorizzazione che alla fuga.
In un villaggio che non può sfuggire al parallelo con la Macondo dei Cent'anni di solitudine di Garcia Marquez, disteso in riva ad un grande fiume senza nome esattamente come il corso d'acqua di Cuore di tenebra di Conrad, un padre ripercorre sino alle proprie radici la propria esistenza nel giorno dell'esecuzione capitale del figlio. Sotto la storia covano le braci di una rivoluzione senza tempo che pare non trovare mai compimento, e che invece si esaurisce in una fiammata proprio allorché il potere viene fatuamente rovesciato. Ma forse il protagonista della saga è proprio il grande fiume, che seppur scorra attraverso uno scenario di immobilità, segna comunque un punto di fissità lungo il quale fluiscono vicende ineluttabilmente sottratte al controllo umano.
Lo stile del romanzo è quello che ci è già familiare, caratterizzato da grande attenzione alla scenografia ed ai singoli fotogrammi e dal costante rimando all'intuizione del lettore nella concatenazione degli eventi, guarnito di una non comune e sempre scorrevole piacevolezza di lettura.
SenzaMalizia