08/06/2017 | 02.27
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Lunga vita alla ''Dea della Giovinezza''

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Stefano Corsi, il geniale e talentuoso Secundus dei primi anni di atalantini.com e Stefano Serpellini, uno dei piu' brillanti giornalisti bergamaschi della sua generazione, hanno presentato pochi giorni fa la loro creatura letteraria a quattro mani, che prende spunto dallo strepitoso campionato dell'Atalanta dei giovani di Gasperini.

Quella che segue è la recensione del libro da parte del nostro Rodrigo Diaz


La Dea della giovinezza

L’intuizione è semplice. E come spesso accade, geniale.

Metti insieme un giornalista, che di mestiere sa come muoversi e cosa cercare, ed uno scrittore, che di natura sa come confezionare e raccontare quello che incontra, ed ecco servito un lavoro piacevole ed interessante.

Sembrerebbe facile, così a dirlo, ma in fondo non lo è. Far quadrare due anime così diverse non è poi così scontato. Stefano Serpellini, il giornalista, e Stefano Corsi, lo scrittore, sono riusciti a trovare l’alchimia giusta.

Come? Semplicemente lavorando come sanno. Come due campioni di calcio che giocano assieme per la prima volta. Non serve un allenatore esperto, basta la loro classe per farli interagire.

La Dea della giovinezza (Bolis edizioni) racconta del settore giovanile dell’Atalanta, l’eccellenza che fa di Zingonia e di Bergamo un punto di riferimento.

Ma non è un libro celebrativo, a questo ci ha pensato l’eccezionale stagione della banda di Gasperini.

E’ un libro che ci racconta di Zingonia, delle sue storie e della sua filosofia. Ce lo racconta attraverso i luoghi e attraverso le persone che a Zingonia ci lavorano o ci hanno lavorato ed attraverso i ragazzi che a Zingonia ci sono cresciuti e formati.

Il racconto è interessante e scorrevole, perché realizzato con l’uso del bisturi proprio del giornalista, capace di incidere alla perfezione negli angoli più remoti e con il pennello dello scrittore, capace di dare forma e colore alla narrazione.

Ed è così che scopriamo personaggi sconosciuti ai più, ma di vitale importanza, come il signor Brolis, che negli anni settanta cominciò a dare l’imprinting a quello che ora è il settore giovanile bergamasco. E’ così che scendiamo nelle stanze della Casa del Giovane. E’ così che entriamo nell’anima di personaggi del calibro del maestro Bonifaccio e dell’icona Mino Favini, del signore Prandelli e dell’istrionico Vavassori e ne scopriamo dei lati teneri e umani.


Bellissime sono poi le testimonianze dei calciatori che sono usciti da Zingonia, perché non solo ci raccontano come erano ai tempi delle giovanili, ma lo fanno attraverso il senno del poi, eccellentemente narrato con uno stile sobrio, ma di sopraffina fattura.

Così scopriamo il Morfeo di oggi e il Donadoni di ieri, il Bellini di ieri ed il Caldara di oggi.

Con il rischio di ripetermi, sottolineo la particolarità di questo lavoro, perché non è un libro celebrativo, ma un racconto accurato ed interessante, che ogni atalantino dovrebbe leggere e mettere in bell’evidenza sul ripiano del salotto.

Rodrigo Dìaz

 

Il libro verrà presentato anche venerdi' 16 giugno alle ore 18 presso la Pinacoteca "Gianni Bellini" di Sarnico alla presenza dei due autori e del Capitano Giampaolo Bellini

By staff
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